Non si arresta il grande esodo di uomini, donne e bambini dalle regioni africane e mediorientali alla volta dell'Italia e dell'Europa. Persone in fuga da guerre, fame, oppressione (e ora anche dai tagliagole dell'Isis), che lasciano le loro terre alla ricerca di una vita migliore e di po' di pace. Anche nelle ultime 24 ore sono stati 2.225 i profughi, provenienti dalla Libia, salvati in mare e sbarcati sulle coste italiane. Sono stati soccorsi e messi in salvo da mercantili, rimorchiatori, imbarcazioni della Gdf, della Marina e delle Capitanerie italiane.

A Pozzallo sono arrivati nelle ultime ore altri 280 migranti, anch'essi provenienti dalla Libia, di cui uno ferito alle gambe. Pare sia stato colpito da uno degli scafisti che li stava obbligando (armi in pugno) a prendere il mare su gommoni inadatti a navigare con le condizioni atmosferiche di questi giorni; le testimonianze dei superstiti riferiscono di almeno 300 - 400 persone annegate, negli ultimi giorni, in quello che è ormai diventato "il cimitero dei migranti", il nostro Mar Mediterraneo.

Arrivano notizie di altri 600 -700.000 profughi pronti a partire dalle coste libiche, sempre su gommoni insicuri, per raggiungere la Sicilia, l'Italia e da ultimo l'Europa. Dopo il naufragio del 3 ottobre 2013, costato la vita ad almeno 366 africani, in maggioranza eritrei, era stata istituita la missione italiana "Mare nostrum" che, in un anno, ha salvato innumerevoli vite nel Canale di Sicilia.

A novembre 2014 la nostra missione, ritenuta troppo costosa, è stata sospesa e sostituita da Triton di Frontex, un programma europeo di controllo delle frontiere che, attualmente non sta dando i risultati sperati, perché imbrigliato da vincoli imposti dall'Europa.

La drammatica situazione libica degli ultimi giorni, oltre alle tragiche vicende di Siria, Iraq, Eritrea, Sudan, e svariati altri stati africani, dove dittature ed estremismo (principalmente islamista) stanno terrorizzando la popolazione, fa ritenere che l'esodo massiccio proseguirà nei prossimi giorni e mesi, dando origine a forti tensioni all'interno del "vecchio continente".