Il parlamento inglese ha preso una decisione definitiva riguardo ad un nuovo caso sul progresso della fecondazione assistita.

Negli ultimi giorni, a Londra, è stata discussa la possibilità di dare il via ad una tecnica in grado di ridurre i rischi legati alle malattie degenerative. La Gran Bretagna diviene così, il 3 Febbraio 2015, il primo paese ad approvare la nuova procedura di fecondazione, meglio conosciuta come paternità a tre, con 382 voti a favore e 128 contro. Da oggi è possibile sostituire il nucleo dell'ovulo di una donna madre con problemi al DNA con quello di una donatrice sana.

Quest'ovulo verrà poi fecondato dal padre in vitro e reinserito nell'utero della madre per una gravidanza vera e propria, facendo sì che il bambino avrà del tutto, o quasi, il patrimonio genetico dei genitori con cui vivrà. In Inghilterra sarà finalmente possibile avere bambini sani, anche all'interno di quelle famiglie che, fino ad oggi, pensavano di non poter avere la possibilità di avere un figlio.

La decisione presa da parte della Camera dei Comuni di Inghilterra può essere definita storica, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista sociale e medico. Secondo la Bbc il primo bambino nato da tre genitori potrà già nascere il prossimo anno; molti sono gli scettici a riguardo e la loro paura più grande è quella di incorrere in degenerazioni, come quella dei bambini creati su misura per i loro genitori.

Inoltre sono ancora molto alte le possibilità di fallimento a riguardo e i bambini nati con questa tecninca potrebbero essere soggetti a cancro o invecchiamento precoce.

Come ogni cosa però c'è chi è a favore e chi no; la Chiesa anglicana e quella cattolica d'Inghilterra hanno dichiarato, diversi giorni fa, che l'idea non è né sicura né valida da un punto di vista etico.

Dal canto loro, invece, sono molti i gruppi che approvano la fecondazione assistita a tre, come ad esempio Doug Turnbull, direttore del centro del Wellcome Trust, che ha sollecitato i parlamentari a votare a favore affermando che "questa è una ricerca che è stata suggerita dai pazienti, sostenuta dai pazienti ed è per i pazienti, è un messaggio importante". Insomma, sembrerebbe proprio che il mondo si stia aprendo sempre di più a nuove opportunità. L'Italia sarà pronta ad aprirsi a queste nuove tecniche di fecondazione assistita?