“Grazie della telefonata, ma adesso la badessa nonrisponderà più fino a Pasqua, auguri!”. La voce è gentile ma determinata,inutile insistere per chiedere cosa ne pensa della risposta di Luciana Littizzetto, le suore cappuccine di Napoli l’hannoscritto chiaramente sulla loro pagina: accettiamo le scuse dell’attrice etorniamo al silenzio e alla preghiera.
Si chiude così una parentesi inedita per le 14 monachedi clausura stretta che dalla chiesa di SantaMaria di Gerusalemme, note a Napoli come ”delle Trentatrè”.
Le suore delmonastero a due traverse dal duomo in cui è custodito san Gennaro, avevanodisapprovato il commento della Littizzetto nella trasmissione televisiva “Chetempo che fa”. L’artista aveva riso sull’affollamento delle religiose sull’altaredel duomo di san Gennaro alla presenza di papaFrancesco. “Non hanno mai visto il papa o un uomo?”, esclamava la comicatorinese. Pronta alla risposta suor Rosa, badessa delle cappuccine che, suconsiglio di un amico, avevano guardato il video che le riguardava. Questo asfatare un mito del distacco di chi decide per una scelta di clausura e ilmondo. “Siamo invece vicine ai tanti che qui vengono per pregare o perraccontare le loro storie – avevano dichiarato prontamente dal sito -.
Conosciamole sofferenze della terra dei fuochi come quella delle famiglie napoletane”.
Le religiose si sono mosse usando il web,probabilmente sono l’unico monastero diclausura ad avere un profilo facebook, un evento che le ha costrette apassare a pagina a causa dell’impennata dei contatti: oltre 6mila in un giorno.Inoltre da dieci anni scrivono quotidianamente sul sito delle Trentatrè, unospunto di spiritualità per i loro amici ma anche per i tantissimi che leseguono dal web. Un desiderio, quello della comunicazione, che non terminadietro le grate della clausura ma approfittando della tv si è moltiplicato inmaniera eccezionale.
Adesso però spazio solo alla Settimana Santa - airiti che verranno celebrati anche nel convento del 1500 - lo stesso eretto dallafondatrice dell’ospedale degli Incurabili, dal desiderio di bene di MariaLorenza Longo, nobile spagnola in attesa di essere dichiarata Beata dallaChiesa, ed ai fedeli che parteciperanno alla Pasqua con loro.