L'Isis va combattuta e sconfitta e se finora il tanto auspicato intervento militare del mondo Occidentale per contrastare l'avanzata dello Stato Islamico ancora non si è fatto vedere, a livello social la guerra contro i 'tagliagole' è già partita, eccome. Sappiamo bene come l'Isis adoperi i social network sia come valido strumento di propaganda ideologica, sia per organizzare le proprie strategie.

A questo proposito, un gruppo di utenti ha deciso di operare un vero e proprio boicottaggio, andando a scovare gli account Twitter collegati all'organizzazione terroristica al fine di contrastare l'azione di propaganda. 

Sembra che i primi risultati di tale iniziativa stiano arrivando, con ovvia e particolare soddisfazione: è stata già pubblicata, infatti, una lista composta da ben 26mila nominativi associati ad altrettanti profili Twitter che sarebbero stati creati a sostegno dell'attività Isis. L'obiettivo, naturalmente, è quello di far chiudere questi account e di minare la propaganda terroristica che si sta allargando a macchia d'olio in tutto il mondo islamico (e non).

Isis, ultime news: chi sono i 'Vigilantes digitali' e come operano

Questa guerriglia social viene sostenuta da coloro che sono già stati ribattezzati come i 'vigilantes digitali': questo soprannome è stato inventato dal noto quotidiano statunitense 'New York Times' cha ha dato ampio risalto, nelle ultime ore, a questa nuova attività sorta per contrastare l'Isis e il terrorismo ad esso collegato. Alcuni di questi 'vigilantes online' sembrano provenire da Anonymous che, già in passato, si era reso protagonista di denunce, anche particolarmente eclatanti, nei confronti dello Stato Islamico: nello scorso mese di marzo, venne resa nota, infatti, una prima lista contenente circa novemila account che appartenevano ad utenti filo-jihadisti. Obiettivo, dunque, quello di smascherare tutti coloro che appoggiano l'organizzazione capeggiata da Abu Bakr al-Baghdadi: quando Twitter provvede a sospendere uno di questi account, i 'vigilantes digitali' esultano attraverso lo speciale hashtag #TangoDown. Una piccola vittoria contro l'Isis, l'esercito dei 'tagliagole'.