La dichiarazione del responsabile Onu per i Diritti Umani Zied Raad al-Hussein è destinata a far discutere nei prossimi giorni. Mentre l'Isis incute terrore al mondo occidentale con i suoi attentati e con le sue ripetute minacce, dal Palazzo di vetro arriva una risposta quanto meno sconcertante. Secondo quanto riportato dal quotidiano 'Libero', infatti, al-Hussein, pur precisando che 'Lo Stato
islamico è senza dubbio un abominio.' aggiunge che 'l’Isis sembra accettare la diversità etnica tra
i propri membri molto di più rispetto a quanto non facciano alcuni Paesi'.
Insomma, in parole povere, terroristi ed impavidi assassini sì, ma almeno non sono razzisti.
Onu, si allontana la possibilità di un intervento militare contro i 'tagliagole'?
Tenendo presente che al-Hussein è giordano e musulmano e, in questo momento storico, forse non rappresenta il massimo se teniamo presente la carica importante che deve ricoprire, la frase sarà certamente criticata ed oggetto di polemiche. Anche perchè Al-Hussein è stato invitato a parlare, di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, proprio in merito alla minaccia portata dall'Isis al mondo occidentale. Tanto più che lo stesso Consiglio di sicurezza dell'Onu era presieduto dal ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che, comprensibilmente dopo quanto accaduto a 'Charlie Hebdo', è intenzionato a condannare lo Stato Islamico di 'genocidio culturale'.
Isis, Onu e Vaticano: cosa succederà?
Se da una parte, persino il Vaticano ha 'invocato' l'intervento diretto delle Nazioni Unite per fermare l'Isis prima che sia troppo tardi, dall'altra non possiamo che prendere atto di queste affermazioni che sono ben lontane da prese di posizione di condanna nei confronti dei 'tagliagole' jihadisti.
Il mondo occidentale, ed in particolar modo l'Italia, uno degli Stati maggiormente presi di mira dall'Isis per la presenza del Vaticano, dovranno farsene una ragione: dall'Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite, non solo non arrivano proposte di intervento, ma, al contrario, tutto lascia presupporre una discutibile tolleranza.