Sei anni fa ci fu il terribile sisma che devastò L'Aquila, In migliaia hanno voluto fortemente ricordare sfilando per quelle strade di una città profondamente segnata quella notte da quell'evento disastroso, ma soprattutto le 309 vittime del Terremoto. Sei anni dopo L'Aquila non ha affatto dimenticato quell'immane tragedia, un vuoto, un cratere nel cuore dell'Italia, in cui sono cadute come pietre i rintocchi del lutto.

Nelle foto sorridevano gli studenti universitari morti nel 2009, 55 di cui otto deceduti nel crollo della Casa dello studente in via XX Settembre. Cartelloni e striscioni su cui hanno riecheggiato i nomi di ciascuna delle 309 vittime del terremoto del 6 Aprile di sei anni fa. Scossa di magnitudo 6.3, avvenuta verso le 3:32, dolori che si sono ripetuti e famiglie tuttora dilaniate dalla tristezza più profonda.

Il passato sopravvive, seppur doloroso

Diecimila persone hanno ripercorso le strade del dolore con la fiaccola in mano, silenzio assoluto presso questa città di montagna. Diecimila persone hanno partecipato alla fiaccolata dopo 6 anni, perchè le ferite non si sono rimarginate nonostante il tempo passato.

I palazzi del centro sono rimasti puntellati e lo shock non è affatto diminuito. Al ricordo si è unita una nuova denuncia: "Il fatto non sussiste ma uccide". Il riferimento è alla decisione del tribunale di assolvere in appello gran parte dei componenti della commissione Grandi Rischi, tranne uno al quale è stata comunque ridotta la pena. All'inizio furono condannati in primo grado, in quanto ritenuti colpevoli di aver rassicurato gli aquilani, inducendoli di non scappare di casa la notte del terremoto.

Vincenzo Vittorino, uno dei tanti familiari delle vittime del sisma ha dichiarato ai giornalisti: "Questo evento non è soltanto per ricordare, ma è una denuncia ed una lotta civile, per arrivare alla verità più autentica ed alla giustizia".

Le funzioni religiose sono state copiose per ricordare il triste evento; è d'uopo citare quella avvenuta presso la chiesa di San Giuseppe Artigiano, in Piazza Duomo, e quella nella tenda allestita a luogo di culto, di Santa Maria del Soccorso.