Maria Cristina Soldi (48 anni) è la sorella di Andrea (45), morto durante un forzato trasferimento in ospedale per un TSO (trattamento sanitario obbligatorio). Durante un'intervista, ecco cosa ha dichiarato la donna: "Andrea soffriva di schizofrenia ed ha avuto una forte crisi, gli agenti per immobilizzarlo, lo hanno stretto troppo ed in ambulanza lo hanno lasciato morire".
Amici, parenti e conoscenti dell'uomo affermano che quest'ultimo fosse malato certo, ma non era affatto pericoloso. Intanto l'autopsia sul cadavere sembra confermare i sospetti di Maria Cristina e dei suoi famigliari, riguardo le reali cause di morte di Andrea, ossia carenza di ossigeno al cervello. Andrea era un "bambinone", una persona innocua, bisognosa solamente di affetto e di attenzioni. Giocava addirittura con i bambini, imitando il verso di animali come il lupo.
Una morte che poteva essere evitata
La mancanza di ossigeno al cervello è molto semplice da spiegare: gli agenti della polizia hanno fatto il grave errore di stringere le loro mani intorno al collo dell'uomo, uccidendolo per soffocamento.
Dagli esami autoptici si apprende inoltre che il 45enne non aveva alcun tipo di malformazione o patologie pregresse. Andrea Soldi lascia un vuoto incolmabile nel cuore di sua sorella Maria e di suo padre Renato. Intanto, il comune di Torino sta valutando l'ipotesi di intitolare il giardino da cui è stato prelevato, alla memoria di Andrea. Maria Cristina non si da pace ed ha dichiarato: "Chi ha ucciso mio fratello la deve pagare". Un testimone ha poi confermato che durante il tentativo di prelevamento dell'uomo, sono state usate le maniere forti. In tanti volevano bene ad Andrea e la panchina di Piazzale Umbria è stata occupata da una moltitudine di fiori, candele e messaggi di affetto in memoria di quel ragazzone dal cuore d'oro.
Andrea soffriva di schizofrenia dal 1991, al momento sono indagati tre agenti della Municipale ed uno psichiatra.
Che cos'è il TSO?
Il trattamento sanitario obbligatorio è un insieme di procedure sanitarie a norma di legge, che possono essere eseguite nei confronti di un soggetto sofferente di una grave patologia psichiatrica od infettiva, il quale rifiuta di essere sottoposto alle opportune cure. Tale trattamento, seppure all'apparenza brutale e forzoso, esiste per tutelare la salute e la sicurezza pubblica.