"Respingere è uccidere": Papa Francesco ha sintetizzato così, in poche parole, quello che accade ogni giorno lungo le coste della Birmania. Il Pontefice ha parlato dei "nostri fratelli", perennemente in fuga, alla costante ricerca di un posto dove poter riprendere la propria vita. I Rohingya sono stati recentemente respinti non solo dalla Birmania, ma anche da Malesia, Thailandia e Indonesia.
"Vanno sul mare - ha accusato Papa Francesco - quando arrivano al porto danno loro un po' d'acqua e poi li cacciano ancora".
Il Pontefice, riferendosi alla situazione nel sud-est asiatico, ha parlato di "guerra". Una guerra, o meglio una tensione - per dirla con le parole di Francesco - che deve essere risolta grazie al dialogo. I Rohingya sono una delle comunità più discriminate al mondo. In molti vivono in campi profughi oppure in dei veri e propri ghetti. Alla continua ricerca di una vita migliore, sono però bloccati dalle autorità, che non danno loro il permesso di lasciare i luoghi fatiscenti in cui vivono.
Proprio per queste sue parole, e in seguito alla polemica scoppiata tra Cei e Lega Nord, il Pontefice è stato criticato dal leader del Carroccio, Matteo Salvini.