La difesa di Massimo Bossetti, al momento l'unico indagato per la morte della tredicenne di Brembate di Sopra, ha appena completato una ricostruzione, basata su precisi riferimenti, secondo la quale si potrebbero capovolgere le sorti del processo. Le ultime news sul caso di Yara Gambirasio sembrano confermare come l'esito del percorso giudiziario non sia così scontato come poteva sembrare, dopo l'importante operazione sul DNA e che si può arrivare a far crollare completamente l'impianto accusatorio costruito intorno a Massimo Bossetti.
Al centro delle indagini e delle riflessioni della difesa vi è l'ormai famosa SIM telefonica, ritrovata avvolta in un guanto in una tasca del giubbino di Yara Gambirasio. Ecco qual è la strategia che la difesa intende mettere in campo per scagionare il proprio assistito.
La strategia difensiva e le ultime news sul caso di Yara Gambirasio
Il criminologo investigativo dell'équipe difensiva di Massimo Bossetti pone come centrale la seguente questione: se il corpo di Yara Gambirasio fosse stato realmente presente nel campo di Chignolo d'Isola per tre mesi, lo stato di conservazione della SIM non potrebbe essere così 'immacolato'.
In poche parole, una SIM, rimasta all'aperto per tanto tempo, non potrebbe essersi conservata senza alcun segno di umidità, soprattutto sulla parte che contiene i contatti di rame e soprattutto con condizioni atmosferiche con neve e pioggia. Secondo la difesa di Bossetti, dunque, va rivisto tutto l'impianto accusatorio e sarebbe possibile, sulla base di questa deduzione, farlo crollare: l'ipotesi è che il corpo della povera Yara Gambirasio sia stato spostato nel campo di Chignolo d'Isola pochi giorni prima dell'effettivo ritrovamento e che la situazione sia ben più complessa di quella presentata dall'accusa. Le ultime notizie rivelano che la tesi difensiva è la seguente: lo stato di conservazione del corpo della tredicenne non è compatibile con una permanenza all'aperto di tre mesi; gli elicotteri sorvolarono la zona a lungo e nulla venne trovato – circostanza troppo 'strana' e incompatibile con la presenza del cadavere in quel luogo; la posizione in cui è stato ritrovato il corpo della povera Yara sembra essere quello di un cadavere trasportato da due persone; infine, si intende dimostrare che il furgone ripreso dalle telecamere non sia quello di Massimo Bossetti.
Resta, però, da smontare quella che rappresenta la prova regina dell'intero impianto accusatorio: la prova del DNA. Su quel punto, la difesa di Bossetti intende continuare la sua battaglia, sulla base del fatto che si tratterebbe di una traccia mista. È tutto con le ultime news sul caso di Yara Gambirasio, per gli aggiornamenti su questo e altri casi di Cronaca Nera, il consiglio è di cliccare su 'Segui' in alto sopra il titolo dell'articolo.