La Corte d'Assise, su richiesta dei difensori del presunto assassino della 13 enne di Bergamo, ha chiesto ai genitori di Yara di consegnare alla Procura il diario della figlia, nella speranza di trovare qualche elemento che possa scagionare il loro assistito.

"Trovo almeno 8 cose che cambieranno la nostra vita nel corso del tempo", e ancora più sotto, altre annotazioni: "Ripassa Storia e completa le frasi di grammatica, attenta probabile verifica o interrogazione".

Lo scriveva la piccola Yara nel suo diario il 25 novembre 2010, il giorno prima del suo omicidio.

Lo struggente diario di Yara Gambirasio

Il 26 novembre, Yara sarebbe stata interrogata in Musica, ma quel giorno mancò da scuola: era stata già uccisa. Intercettazioni, tabulati, persone sentite e informate sui fatti non hanno fatto emergere nessuna ombra sulla vita della ragazza. Ora è tutto agli atti, insieme ad alcune pagine del diario, ma ora gli avvocati Salvagni e Camporini, i legali di Bossetti, unico imputato per l'omicidio della 13 enne, hanno chiesto che sia letto ed analizzato tutto, per cercare spunti che secondo loro sarebbero sfuggiti agli investigatori.

Le parti hanno una settimana di tempo per consultarlo prima di restituirlo ai genitori.

Tra i numerosi "Tvb", acronimo di "ti voglio bene" e "Yogon", il suo nomignolo, sulle pagine di settembre, ancora libere dai compiti, c'è spazio anche per un "Forever" scritto dalle sue migliori amiche che le giurano eterna amicizia, con la passione tipica di quell'età. Il massimo della malizia è rappresentato da un invito a casa di una compagna a mangiare il gelato. Yara sceglie i suoi gusti preferiti, barrando le caselle di un foglietto: yogurt, puffo e limone.

E ancora si legge: "faccio prima matematica, preparo la cartella, vado in biblioteca e poi faccio Tedesco". Nella III C della scuola media Maria Regina che frequentava la ragazza, si chiedevano agli alunni anche momenti di riflessione come: "Religione: in due minuti stai con gli occhi chiusi e silenziosamente percepisci cosa senti fuori e dentro di te".

Per il 2 dicembre, Yara scrive: "Faccio la mia vita sulla linea del tempo", ma la giovane ragazza quel giorno non ci sarebbe stata. Le pagine tornano ad essere bianche, vuote, come il futuro che qualcuno le ha rubato per sempre: è struggente leggere le pagine dell'agenda di una ragazza che non c'e' più. Sembra quasi di profanare una reliquia o, comunque sia, un oggetto strettamente personale che doveva rimanere quasi segreto, appartenuto ad una giovanissima deceduta in maniera tragica e con una crudeltà inaudita. Per la Dottoressa Bruzzone, l'analisi di questo diario non porterà a colpi di scena: l'inchiesta è già fortemente contrassegnata da elementi inconfutabili.