Per i magistrati che indagano sulla morte del 17enne Elia Barbetti è necessaria l'autopsia per capire cosa è accaduto e come sia possibile che un giovane studente in gita scolastica possa perdere la vita semplicemente cadendo da una finestra in una situazione che dovrebbe tenerlo indenne da incidenti visto che il ragazzo si trovava in una stanza d'albergo in compagnia di colleghi.

Eppure in piena notte quel ragazzo alto 1,80 che amava il calcio e soprattutto la vita è precipitato nel vuoto andando incontro alla sua fine, per l'inevitabile disperazione dei genitori, raggiunti al mattino da una di quelle telefonate che non si vorrebbero mai ricevere nella vita e che ci ricorda quanto prezioso e al tempo stesso sia il concetto stesso di vita.

L'indagine

Il 17 ottobre 2015 sarà quindi effettuato l'esame autoptico, come richiesto dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal Pubblico Ministero Piero Basilone. per ora si lavora sull'evento accidentale, ad esempio su una caduta dovuta a un momentaneo malessere che ha fatto perdere l'equilibrio a Elia, ragazzo solare e di bell'aspetto descritto come un trascinatore carismatico nell'ambito della comitiva di amici di cui faceva parte.

E' importante appurare se Elia Barbetti, di Cecina, avesse assunto particolari sostanze capaci di annebbiare i suoi riflessi e di limitare la sua coscienza in modo significativo, decisivo ai fini del fatale incidente che ne ha determinato la morte, per ora collocata tra le ore 3:00 e le 4:00 di notte.

Come Maurantonio

Le analogie con la morte di un altro studente in gita scolastica a Milano per partecipare all'evento Expo, avvenuta alcuni fa, sono impressionanti. L'altro ragazzo si chiamava Domenico Maurantonio e aveva 19 anni. Era di Padova. E' volato giù dal quinto piano del corridoio di un albergo senza un motivo chiaro. Nel caso di Maurantonio si lavorò a lungo sull'ipotesi di un suicidio, peraltro mai confermata, mentre nel caso di Barbetti la strada battuta dagli investigatori è diversa in quanto gli agenti di polizia intervenuti sul posto hanno rinvenuto alcune dosi di marijuana nella camera e i compagni di camera di Elia Barbetti in condizioni di scarsa lucidità.

Sarà quindi necessario capire chi ha ceduto la sostanza stupefacente ai giovani.

Voglia di verità

La madre di Barbetti, decisa a capire bene cosa è successo, ha detto che è necessario non fare più gite scolastiche visto che il corpo docente non è in grado di garantire la sicurezza dei giovani loro affidati ma a ben guardare il problema appare più complesso e va a toccare la tematica, sempre attuale, del disagio giovanile. "I ragazzi di oggi non sono i ragazzi degli anni Sessanta.” ha detto Sara Rabà e questa osservazione deve far riflettere. Nei prossimi giorni ne sapremo certamente di più sulla morte del diciassettenne livornese. Vi invitiamo a cliccare sul pulsante "segui" vicino al mio nome per rimanere costantemente informati sulle novità su questo caso.