Ancora una volta, in un susseguirsi di domande e interrogazioni, cambiano i nomi, i paesi, gli enti, le aziende e i funzionari, ma le motivazioni restando simili, in egual misura si ripetono giornalmente. Invece di scandalizzarci diventano accesi dialoghi fra amici al bar, lasciandosi scivolare addosso la comunicazione di un mondo 'normale e di legittimità assoluta', facendoci intendere che chi ricopre una carica di 'potere' può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole nella certezza che alla fine ne resterà impunito.
Dobbiamo solo attendere gli eventi e i media a breve batteranno i loro titoli riempiendo di notizie tv e giornali; i fatti che stanno per essere dichiarati narreranno di personaggi corrotti e gettati nel fango dalla solita avidità di una frettolosa gogna mediatica. Spento uno scandalo si andrà comunque avanti perché staremo in attesa fino al prossimo che verrà.
A chi è dedicato questo servizio
Questi riferimenti iniziali sono il preludio allo scandalo che coinvolge l'irreprensibile (fino a prova contraria) Ignazio Visco; attuale Presidente della Banca d'Italia dal 1° novembre 2011, in seguito alle dimissioni del suo precedessore Mario Draghi.
Sotto qualche celata notizia si viene a scoprire che il presidente Visco è indagato dal 28 gennaio del 2015, ma niente è trapelato fino ad oggi sulle indagini avviate dal Procuratore di Spoleto, Alessandro Cannevale e seguite dal sostituto Procuratore Gennaro Iannarone (titolare del fascicolo), sulle strane operazioni di declassamento e svendita della Bps al Banco di Desio e della Brianza. Insieme a Ignazio Visco sono indagati i commissari di Bankitalia Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, più il comitato di sorveglianza composto da Silvano Corbella, Gianni Domenichino e Giuliana Scognamiglio, insieme al presidente di Bps e attuale vicepresidente del Banco di Desio.
Reati, contesti ed esposti
I reati contestati sono "corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, truffa e abuso d'ufficio" e "infedeltà in seguito a passaggio illegale di denaro o promessa di utilità".
Il contesto è dovuto al passaggio della Bps al Banco di Desio e della Brianza deciso da un comissariamento ad acta voluto da Bankitalia con l'attuale presidente Visco. L'esposto è stato presentato tramite l'avvocato Riziero Angeletti dai 29.000 soci della Bps che non hanno gradito il deprezzamento del 90% dei capitali investiti a cui è seguito da parte del Consiglio di Stato la dichiarazione di illegittimità del commissariamento e la sua annullazione. Saputo il fatto è intervenuto anche il presidente dell'Assoconsum Aldo Perrota offrendosi di difendere i soci Bps gratuitamente. Nessuna conferma ma nemmeno smentite sulle indagini cui è coinvolto Ignazio Visco di Bankitalia da parte della Procura, che però ha ritenuto opportuno fare i suoi passi decidendo che tutti gli indagati venissero messi sotto inchiesta al fine di rilevare nuovi elementi d'accusa che vanno a intrecciarsi al "modus operandi" di Bankitalia; in questi anni è sembrata più propensa e indirizzata verso linee politiche invece che al controllo di vigilanza per la quale è obbligata attenersi.