Difficile prevedere le reazioni di un'altra confessione di omossessualità all'interno del Vaticano. Sulle pagine di oggi de Il Corriere della Sera, è presente la rivelazione di Krzysztof Charamsa, deciso ad uscire allo scoperto 'perché non ce la fa più'. Il sacerdote operante in Vaticano insegna teologia in due importanti Università, oltre ad essere insignito di altri incarichi quali ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale del Vaticano.
La giornata di oggi 3 ottobre 2015 pare essere anche particolarmente in tema - nel bene e nel male - con la confessione: nella mattinata si svolgerà l'assemblea dei cattolici LGBT e domani è attesa l'apertura dei lavori del Sinodo della famiglia. Tema caldo quello della famiglia, la famiglia tradizionale si intende, e non quella su cui ha preso piede anche l'informazione del GF che ha visto giovedì l'entrata dei transgender marito e moglie. Eppure le dichiarazioni di Krzysztof Charamsa arrivano da una fonte autorevole, non è nemmeno un semplice prete, ma parla con cognizione e nella consapevolezza che 'pagherà' la su eloquenza.
Le dichiarazioni di Krzysztof Charamsa
Rivelazioni da leggere con il fiato sospeso, consapevoli anche della reazione che potrebbero suscitare nell'ambito della Chiesa. Ma non solo. Il timore è quello - secolare - che le manifestazione di coraggio di questo tipo possano diventare un esempio per l'avvio di altre. Si sa che in Vaticano 'l'omosessualità è presente', ma 'non in maniera superiore di quella presente presso altre categorie', come aveva affermato anche Papa Benedetto XVI in materia di violenze sui bambini da parte dei preti pedofili. Eppure le ultime dichiarazioni di Charamsa potrebbero invece portare un nuovo scompiglio. E non tanto per la sua rivelazione pubblica di essere omosessuale.
Il prete ha aggiunto di avere un compagno da due anni e di vivere una vita secondo i dettami della Chiesa, affermando che omosessuali si nasce e che 'ci sono anche omossessuali credenti'. Sembrerebbe una dichiarazione ironica, in considerazione che le preferenze sessuali è naturale che non influiscano sulla fede, se non fosse per l'arrivo di un messaggio per la Chiesa stessa: 'deve aprire gli occhi; è giusto che gli omosessuali si facciano una famiglia e non si debbano nascondere'. Un confessione dunque 'alla portata di tutti', per alcuni versi anche scontata, ma che potrebbe avere un duro impatto nelle future decisioni del Vaticano.
Papa Francesco e il tema dell'omosessualità
Un discorso già affrontato da Papa Francesco che aveva trovato accoglimento tra i fedeli, anche se non all'interno dello stesso Vaticano.
Parole dure quelle dell'ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede proprio all'indomani dell'atteso avvio del Sinodo sulla famiglia, la stessa famiglia che nello stesso del 2014 era stata tenuta come in un 'ideale abbraccio'. Sarà infatti domani 4 ottobre che in piazza San Pietro Papa Francesco terrà la veglia di preghiera per invocare lo Spirito Santo sul Sinodo dedicato alla famiglia. Insieme al pontefice presenti anche 270 padri sinodali, evento che si concluderà nella giornata del prossimo 25 ottobre. Si attende dunque fiduciosi la risposta di Papa Francesco, che al momento non ha twittato o fatto delle dichiarazioni. Intanto a Roma, proprio nella giornata di oggi, è prevista la prima assemblea internazionale dei cattolici LGBT o GLBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), con il fine di sensibilizzare le persone nell'accettazione degli omosessuali. Manifestazione organizzata dal GNRC (Global Network of Rainbow Catholics) alla quale 'qualcuno' ha già chiacchierato che potrebbe essere presente 'il prete gay'.