Continua l'operazione portata avanti dagli attivisti di Anonymous contro lo Stato Islamico. Il gruppo di "hacktivisti" più popolare in rete ha infatti pubblicato un nuovo video, tradotto in varie lingue tra cui anche l'italiano, in cui minaccia senza giri di parole i miliziani dell'Isis: 'Sappiamo che avete paura, sappiamo che vi nascondete come topi in trappola. E non ci fermeremo'.
Il collettivo di hacker, che opera dalla parte della giustizia, diversamente dai precedenti filmati, cerca di infondere nuova paura al gruppo terrorista dichiarando: 'Siamo sempre più vicino ai vostri padroni'. Il video è stato pubblicato sull'account Twitter OpParisOfficial, ovvero il nominativo dell'attacco hacker ai siti del Califfato con cui Anonymous aveva attirato l'attenzione della stampa mondiale successivamente alle stragi avvenute a Parigi.
Interessi nascosti
Il nuovo video è stato diffuso anche sull’account Youtube di Anonymous, girato come un finto telegiornale, durante il quale un attivista con il volto coperto dalla maschera di Guy Fawkes legge un comunicato stampa nel quale si annunciano nuovi attacchi informatici contro l'autodichiarato Stato Islamico.
Parole dure vengono dette nel video, tra cui vi riportiamo i momenti più interessanti: 'Dopo il brutale attacco terroristico che ha coinvolto Parigi, #OpParis nasce per oscurare in rete quel cancro che i governi non vogliono estirpare per via del giro di denaro collegato a tutto ciò che riguarda Isis'. Questo è un duro attacco non solo alla organizzazione terroristica, ma anche ai presunti interessi che frenerebbero interventi decisivi contro i miliziani jihadisti.
Il rappresentante di Anonymous prosegue dichiarando che negli ultimi giorni sono riusciti ad oscurare circa 12mila profili di membri del gruppo terroristico e che sono stati oggetto anche di attacchi informatici in seguito all'inizio dell'operazione 'OpParis', ma continueranno a portare avanti la loro battaglia. Il finto giornalista parla con una voce robotica annunciando che i cyberattivisti si stanno avvicinando sempre più ai leader di Is ed il messaggio che si vuole inviare è principalmente quello di mettere in luce le relazioni pericolose che potrebbero esistere tra i combattenti per lo Stato Islamico e alcune nazioni della zona, come per esempio le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin verso la Turchia, accusata di acquistare il petrolio direttamente dall'Isis.