Dopo le festività natalizie, si torna a parlare di Marco Vannini il giovane di Ladispoli ucciso da un colpo di arma da fuoco nella casa della fidanzata Martina Ciontoli, nel maggio 2015. Un grave episodio di Cronaca Nera che ad oggi vede come unici responsabili i familiari della fidanzata del giovane, con i quali quella sera si trovava a cena. I familiari di Federica Ciontoli continuano a dichiararsi innocenti sostenendo che si è trattato di un terribile incidente provocato da uno scherzo, tuttavia la chiamata ai soccorsi giunta troppo tardi e altre rivelazioni shock nel corso delle indagini, chiariscono sempre più che stanno mentendo.

Litigi tra Marco e Martina prima della morte

Durante il corso delle indagini, tante sono le testimonianze e le rivelazioni shock emerse dalle dichiarazioni sia dei parenti di Marco e sia dei vicini di casa della famiglia Ciontoli, ma a queste rivelazioni si aggiungono anche i messaggi telefonici intercorsi tra Martina e Marco nei giorni antecedenti alla morte del giovane e il video registrato in caserma in cui sono immortalati Antonio Ciontoli e la figlia Martina che piangono affermando di essersi rovinati. Nei messaggi intercorsi tra i due fidanzati nei giorni antecedenti alla tragedia, si legge una conversazione normale che però non trova delle risposte agli interrogativi che Martina pone a Marco sulla domanda di arruolamento nell'esercito. Il ragazzo infatti ad insaputa di Martina aveva ripresentato la domanda per arruolarsi nell'esercito, ma aveva preferito non proferire parola al fine di evitare inutili discussioni. La ragazza era venuta a saperlo e la mattina del giorno della tragedia ebbe un'accesa discussione con la madre di Marco proprio in merito a questa decisione. Il cerchio si stringe attorno alle ultime ore di vita del giovane, pare infatti che la tragedia si sia sviluppata a seguito di un' accesa discussione tra Marco e Martina in merito alla decisione del giovane di arruolarsi.

Gli inquirenti hanno ascoltato la testimonianza di alcuni vicini di casa della famiglia Ciontoli, i quali hanno dichiarato di aver udito delle urla della ragazza che esortavano il padre a fare qualcosa.