Ancora intimidazioni nei confronti di aziende calabresi. Dopo i fatti risalenti allo scorso 1 febbraio che hanno portato ingenti danni al parco macchine della compagnia di trasporti situata nella Locride, la "Federico" con conseguente danneggiamento di 14 automezzi. Le intimidazioni si sarebbero ora spostate nei confronti della storica compagnia di trasporti locale e nazionale crotonese, attiva da circa novanta anni, le Autolinee Romano.
Una vicenda dai lati foschi messa sotto luce solamente nelle ultime ore dopo gli opportuni accertamenti del caso effettuati dalle forze dell'ordine.
Danni all'esterno
I fatti riguarderebbero un ordigno lasciato appositamente davanti gli ex uffici della compagnia presenti in Via Ruffo, dove un tempo veniva effettuato il transito degli autobus prima dell'apertura negli ultimi anni della nuova autostazione situata nei pressi del quartiere Fondo Gesù. L'ordigno sarebbe stato fatto esplodere davanti all'entrata. Il risultato del gesto ha portato all'accertamento di danni alla saracinesca, che comunque è risultato essere di lieve entità.
I danni sarebbero stati accertati l'indomani, subito alle luci del nuovo giorno. Nessuna denuncia sarebbe stata sporta fino a questo momento dai titolari della compagnia. A darne notizia è stata Confindustria Crotone, da anni presente sul territorio in azioni di contrasto alle attività criminali poste in essere nei confronti di realtà imprenditoriali locali, alla luce della situazione critica nella quale molte aziende operanti trasporti su gomma si trovano nell'ultimo periodo.
La solidarietà di Confindustria Crotone alle aziende colpite
La stessa Confindustria Crotone, attraverso le parole del suo Presidente, Michele Lucente ha fornito la sua solidarietà alle aziende colpite dagli ultimi fatti incresciosi, in modo particolare ai colleghi dell'agenzia di trasporti Ezio e Dino Romano, impegnati nel passato con ruoli anche nello stesso ente.
L'invito è quello di mantenere alta l'attenzione rivolta a fatti di questo genere, cercando di avviare un contrasto nei confronti di queste escalation intimidatorie che stanno interessando non solo il crotonese ma in generale il territorio ragionale.