Proseguono, al 18 febbraio 2016, le indagini sul cosiddetto "Delitto di Pordenone", rivolte a dare un nome all'assassino di Trifone Ragone e Teresa Costanza. L'uomo aveva ventotto anni ed era un militare di professione. Teresa aveva trentanni e lavorava presso un'Agenzia della Zurich Assicurazioni. I due, originari del Meridione, si erano ben integrati a Pordenone, dove erano apprezzati per la voglia di lavorare ma anche noti per le loro partecipazioni alla movida locale nei pub della provincia. Inizialmente le indagini avevano preso proprio la direzione della "vita notturna" ma in seguito gli inquirenti si sono concentrati sulla figura di un ex coinquilino di Trifone di nome Giosuè Ruotolo.

I tragici fatti risalgono al giorno 17 marzo 2015, quando la solita routine è stata spezzata dalla notizia del delitto, consumato in un luogo molto frequentato come il parcheggio di una palestra.

L'agguato nel parcheggio

Quella sera Ruotolo era uscito dalla sua abitazione alle 19:30, per recarsi proprio nella palestra frequentata da Trifone Ragone. Gli investigatori hanno notato che generalmente l'uomo si recava ad allenarsi in orari diversi. Quella sera stessa Trifone e Teresa sono stati uccisi a colpi di pistola mentre stavano parlando a bordo della loro auto, che si trovava parcheggiata nelle vicinanze del complesso sportivo. Per la cronaca la palestra rimaneva aperta fino alle ore 23:00.

La pistola nel lago

L'agguato mortale è stato posto in essere con particolare freddezza da una persona che evidentemente sa usare bene anche armi ormai datate. Tuttavia l'assassino ha commesso un'ingenuità: quella di gettare l'arma del delitto in un lago che si trova in prossimità della palestra. E' qui che gli esperti del Ris l'hanno trovata.

Un'ipotesi investigativa è che il movente sia di natura passionale. Giosuè Ruotolo afferma di non avere frequentato Teresa Costanza per motivi di natura sentimentale. La chiave di lettura del crimine sembra però da ricercarsi proprio nel movente e visto lo sviluppo delle indagini al 18 febbraio 2016 non sono da escludere sorprese.

Resta da mettere bene a fuoco il ruolo della compagna di Ruotolo, che si chiama Rosaria Petrone. Alcuni messaggi spediti a Teresa tramite un falso account sono da tempo al vaglio degli inquirenti. Nelle prossime settimane ne sapremo di più.