In attesa di vedere se "petaloso" troverà o meno il suo posto nel Dizionario di lingua italiana, il neologismo coniato dal piccolo Matteo, bambino di soli otto anni, è diventato un vero e proprio marchio registrato per finalità commerciali. La vicenda si arricchisce però di un vero e proprio giallo. Quando Marco Trovò, il padre dell'ormai celebre alunno Matteo, si reca presso gli appositi uffici per la registrazione di marchi e brevetti di Ferrara, scopre di essere già stato anticipato da qualcun altro: il marchio "petaloso" è già stato registrato.

I marchi già depositati sono ben tre, ciascuno dei quali registrato appena tre giorni prima.

A chi spetterà la proprietà intellettuale della parola?

A quanto pare, secondo le regole vigenti, il fatto che la parola sia stata coniata dal piccolo Matteo Trovò non assegna né a lui né tanto meno alla sua famiglia alcun diritto di proprietà del marchio stesso. Come infatti ha spiegato Mauro Giannattasio, direttore della Camera di Commercio della città estense al quotidiano locale La Nuova Ferrara, queste situazioni sono molto complesse: "In queste questioni di brevetti, che sono delicatissime, conta solo il fattore tempo, - spiega il direttore - cioè chi ha depositato per primo, e le caratteristiche dei marchi".

Sarà quindi il tempo a decidere chi la spunterà.

La lotta per un posto nel dizionario con "inzupposo"

Che all'orizzonte si profili un'altra beffa per questo tanto chiacchierato neologismo? Lo scontro per la proprietà intellettuale del marchio viene infatti preceduto da una lotta a colpi di social network con un altro termine estremamente discusso come inzupposo. Questa parola, resa celebre dalla pubblicità del Mulino Bianco e dall'attore spagnolo Antonio Banderas ha ricevuto un largo consenso all'indomani dell'approvazione di petaloso da parte dell'Accademia della Crusca. La popolazione social si è schierata a favore di questo aggettivo perfettamente calzante per i biscotti, considerandolo, al pari di petaloso, ben formato e significativo. Magari la Crusca, ormai attiva anche su Facebook e Twitter, finirà per accogliere la richiesta di questi numerosi utenti.