A quasi un anno di distanza da quella tragica sera del 17 marzo, quando la coppia di fidanzati di Pordenone venne trucidata, ecco arrivare la svolta: Giosuè Ruotolo, 26 anni, aspirante finanziere e operatore informatico dell'Esercito, è ufficialmente indiziato di omicidio volontario premeditato per il duplice delitto di Trifone Ragone e di Teresa Costanza, oltre a detenzione e porto illegale di un'arma in luogo pubblico. Dalla tarda serata di ieri, il militare si trova nel carcere di Belluno.
Ultime news delitto Pordenone, Trifone e Teresa, 8 marzo: Giosuè Ruotolo in carcere
Rispetto a qualche settimana fa, invece, sembra essersi alleggerita la posizione della fidanzata di Giosuè Ruotolo, la studentessa di giurisprudenza Maria Rosaria Patrone, inizialmente sospettata di essere stata lei ad istigare il fidanzato a commettere il duplice omicidio.
In ogni caso, alla ragazza ventiquattrenne è stato contestato il reato di favoreggiamento e, per tale motivo, sono stati disposti, nei suoi confronti, i domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico.
Omicidio Trifone Ragone e Teresa Costanza: il movente è la vendetta
Il movente del duplice delitto sarebbe la vendetta. Trifone, infatti, aveva scoperto che la coppia aveva creato un profilo Facebook anonimo per lasciare intendere a Teresa che il suo ragazzo potesse avere altre donne.
Quando Trifone lo venne a sapere, minacciò Giosuè di denunciarlo e, a quanto sembra, lo riempì pure di botte. Ecco perchè Giosuè avrebbe meditato la vendetta nei suoi confronti. Si sarebbe così iscritto alla stessa palestra frequentata da Ragone, procurandosi la pistola Beretta 7,65. Quella sera, Giosuè Ruotolo si sarebbe costruito l'alibi del videogioco, collegandosi online e fingendo di giocare con il fratello e un coinquilino.
Poi, la tremenda 'esecuzione' e la decisione di uccidere anche Teresa, non soltanto perchè sarebbe stata una scomoda testimone ma anche perchè sarebbe stato facile per gli investigatori individuare il movente dell'omicidio.
In questo modo, Giosuè Ruotolo ha avuto a propria disposizione diverso tempo sia per far sparire l'arma del delitto, sia per pensare a come difendersi dalle eventuali future accuse. La verità, però, sarebbe finalmente venuta a galla e, con tutta probabilità, siamo arrivati alla soluzione finale del giallo dell'uccisione di Trifone Ragone e Teresa Costanza.