Continuano le indagini sull’omicidio del piccolo Loris Stival, 8 anni, ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre del 2014. In carcere, con l’accusa di averlo ucciso, rimane la madre, Veronica Panarello, 27 anni, che dopo aver cambiato più volte versione dei fatti, nel febbraio scorso ha accusato del delitto il suocero, Andrea Stival. Veronica ha affermato di esserne stata l’amante, che Loris l’aveva scoperta durante un rapporto sessuale con il nonno – ora indagato per omicidio ed occultamento del cadavere del nipotino – e minacciava di raccontare tutto al padre. Pochi giorni fa una testimone ha confermato le ultime dichiarazioni della donna, sostenendo che tutti in paese erano a conoscenza della sua relazione con il suocero.
Il racconto della testimone
La conoscente della famiglia Stival ha rivelato che la storia tra Veronica Panarello ed Andrea Stival era iniziata molto prima dell’assassinio di Loris e che era risaputa a Santa Croce Camerina, un paese molto piccolo di 10.767 abitanti. Dopo la morte del bambino, qualcosa era trapelato sulla vicenda, ma tutto è stato messo a tacere. La donna intervistata ha sottolineato che non si tratta di bugie e pettegolezzi e che, a telecamere spente, molti sarebbero disposti a confermare le sue dichiarazioni e quindi in parte anche quelle di Veronica Panarello. Intanto, però, il nonno paterno di Loris continua a proclamarsi innocente e a parlare di “fantasie malate” della nuora, che d’altro canto insiste nella sua ultima versione.
Il racconto di Veronica Panarello
La madre di Loris, come è emerso da una puntata della trasmissione “Quarto Grado” andata in onda lo scorso febbraio, ha confessato ciò che anche per la vergogna non avrebbe detto precedentemente: la sera del 19 novembre 2014, credendo che Loris e il fratellino fossero a dormire, lei ed il suocero, Andrea Stival, ebbero un rapporto sessuale in cucina e il figlio maggiore della donna vide la scena. Loris corse in camera sua, sconvolto ed arrabbiato, minacciando di raccontare tutto al padre Davide, che in quel periodo era lontano per lavoro. Dato che il bambino non avrebbe ceduto alle suppliche della madre perché tacesse, dieci giorni dopo sarebbe intervenuto il nonno, avendo una violenta discussione con il nipotino.
Ad un certo punto, ha raccontato ancora Veronica Panarello, l’uomo le avrebbe chiesto di andare a prendere qualcosa per tenere fermo il piccolo; lei si sarebbe allontanata e al suo ritorno avrebbe visto il suocero strozzare Loris con un cavetto usb del computer. In seguito l’avrebbe aiutato a occultare il cadavere del figlio.