La contestata Riforma del codice del lavoro voluta dal Presidente Hollande ha portato la Francia nel caos. Mobilitazioni e scioperi, organizzati dalle categorie sindacali, paralizzano il paese ormai da settimane. Centinaia di migliaia di francesi sono scesi in piazza per protestare contro il Jobs Act, che, secondo i sindacati e i lavoratori, porterebbe a licenziamenti facili e al peggioramento delle condizioni di lavoro.

Il governo nonostante i tumulti non intende indietreggiare, e le proteste, almeno per ora, non sembrano destinate a cessare.

Gli operai bloccano le raffinerie e i depositi causando carenza di carburante a livello nazionale

Centinaia di operai metalmeccanici hanno impedito ai camion che trasportavano carburante di uscire dai depositi, il 20% delle stazioni di servizio francesi non ha potuto fornire il servizio per mancanza di benzina. Si sono verificati duri scontri tra la polizia ed i lavoratori, con feriti da entrambe le parti. La compagnia petrolifera Total ha predisposto un servizio di fornitura straordinario, dispiegando circa 800 cisterne che stanno viaggiando in tutta la Francia per compensare i disagi provocati dai blocchi.

La compagnia ha reagito minacciando i lavoratori di rivedere e ridurre gli investimenti in alcuni stabilimenti. Il Governo non cede, fa sapere che userà il pugno duro contro quelli che definisce la "minoranza dei lavoratori e dei sindacati" che non intende accettare la riforma.

Gli operai francesi criticano gli italiani per aver accettato la riforma

"Non vogliamo fare la fine dell'Italia"! Queste sarebbero le parole degli operai francesi, che accusano gli italiani di "essere stati presi in giro e di non aver reagito, di aver incassato una riforma che sottrae diritti, che mette fuori gioco i sindacati ed usa i lavoratori per fini esclusivi di profitto." La flessibilità alla base della Riforma viene definita "un ritorno alla schiavitù", caratterizzato dalla facilità nel licenziare, dall'imposizione di turni massacranti, straordinari obbligatori, minore assistenza sanitaria e precarietà. Inoltre viene contestato il modus operandi del governo, che ha imposto la riforma senza passare dal dibattito parlamentare.