Le Cartelle esattoriali di Equitalia arriveranno anche via sms.Èla novità annunciata dal premier in persona, che riguarda coloro che sono alle prese con l'ente di recupero crediti."Manderemo ai cittadini via sms tutte le scadenze, faremo un'applicazione che consentirà a chi lo desidera di pagare con un click", ha comunicato Renzi.Equitalia useràil telefono cellulareper comunicare ai contribuenti tutte le scadenze sul pagamento dei debiti.

Servirà il consenso del contribuente

Chi non desidera ritrovarsi ad avere a che fare con Equitalia anche sul proprio telefonino, non si deve preoccupare.

Per ricevere gli sms serve infatti il consenso del diretto interessato, come avviene per altri servizi - per esempio le spese per l'energia elettrica - che inviano le notifiche e le bollette direttamente sullo smartphone.

Dopo l'annuncio,durante la diretta sulla rubrica #Matteorisponde, (che il Premier tiene settimanalmente su Twitter e Facebook), che "Equitalia non arriverà al 2018", il governoprosegue con gli annunci che promettono la chiusura dell' Ente. Renzi ha definito "vessatori" i metodi dell'ente, ma il destino di Equitalia appare ancora incerto.

L'ipotesi accorpamento con l'Agenzia delle Entrate

L'ipotesi più accreditata è quella della fusione dell'ente con l'Agenzia delle Entrate, ma in questo caso non si tratterebbe di una chiusura vera e propria, cosa che comporterebbe numerosi problemi, dal ricollocamento dei numerosi dipendenti, alla gestione della riscossione dei crediti.

Dopo l'annuncio della chiusura di Equitalia, i sindacati del settore credito, (Fabi, First Cisl, Cgil, Uilca eUgl Credito)hanno rivolto a Renziuna lettera aperta nella quale chiedono come il governo intende gestire il recupero "dei 9 miliardi che il governo hastabilito come obiettivo di riscossione, e sui quali il bilancio dello stato fa affidamento",e hanno sollecitatoun incontro urgente con l’amministratore delegatoErnesto Maria Ruffini.

Le paure dei dipendenti

A turbare il sonno dei dipendenti è la prospettiva di assorbimento di Equitalia nell'Agenzia delle Entrate, poiché il passaggio dal settore privato a quello pubblico comporterebbe il superamento di un concorso, aspetto chenon garantisce ai dipendenti il mantenimento del loro posto di lavoro.