Le forze Peshmerga si dicono pronte alla grande battaglia per riconquistare la città di Raqqa considerata la capitale del sedicente Stato islamico in Siria. Una roccaforte colma di miliziani islamisti e di centri in cui vengono reclutati nuovi adepti e vengono progettati gli attentati che negli ultimi tempi hanno sconvolto il Medio Oriente e l'Europa.

Le milizie curde sarebbero a 50 chilometri dalla città

Le forze curde sarebbero arrivate ad una cinquantina di chilometri da Raqqa e starebbe già infuriando la battaglia con gli islamisti che, pur avendo subito sconfitte importanti in Siria ed Iraq negli ultimi mesi, non sembrano minimamente intenzionati ad arrendersi senza combattere. Ci si prepara a quella che sarà una lungo e durissimo scontro all'ultimo sangue tra i curdi, aiutati dalla coalizione internazionale, da un lato e gli uomini in nero dell'ISIS dall'altro. I militari curdi si sono addestrati per mesi insieme alle forze speciali statunitensi per prepararsi a questa battaglia che è considerata da tutti la più importante, quella che potrebbe essere risolutiva e decretare finalmente la definitiva sconfitta del terrorismo dell'ISIS di Al Baghdadi in territorio siriano.  I jihadisti di recente hanno rivendicato la distruzione di quattro elicotteri da guerra russi e anche gli attentati che la settimana scorsa hanno insanguinato le città di Jableh e Tartus, quest'ultima sede di una importantissima base navale russa che ospita anche sottomarini nucleari.

Operazione 'Raqqa' divisa in due fasi

L'operazione per liberare Raqqa dall'ISIS è molto delicata ed è stata pensata in modo da valutare bene i pro e i contro e per minimizzare le perdite, soprattutto per quanto riguarda i curdi che sono i più esposti. Per questo è stato deciso di dividerla in due fasi: nella prima l'obiettivo sarà quello di occupare le campagne e tagliare così le vie di comunicazione e di rifornimento dei miliziani islamisti, costringendoli ad asserragliarsi nel centro abitato. Nella seconda fase invece ci sarà la vera e propria battaglia che si preannuncia lunga ed estenuante. I jiahdisti potrebbero nascondersi nelle case e pertanto potrebbe essere necessario stanarli, fermo restando che sarà di primaria importanza salvaguardare i civili.