La commissione Giustizia del Senato ha approvato una legge che aggrava di un terzo la pena prevista per cinque tipidi reato, tra cui la diffamazione, se sono commessi contro politici eletti o magistrati. A sorpresa, hanno votato a favore anche gli esponenti del Movimento 5 stelle.
La nuova legge, concepita per offrire maggiore tutelacontro atti minatori e ritorsioni rivolti agli amministratori locali e ai giudici, prevede l'aumento di un terzo delle pene previsteper i reati di lesioni personali, minaccia, danneggiamento, violenza privata e diffamazione,nel caso in cui la parte lesa sia un cittadino eletto nelle istituzioni o un magistrato.
In questo modo, la legge riguarderà l'intera classe politica.
Una legge che mette ancora più sotto pressione i giornalisti
La legge, pensata per offrire maggiore protezione a politici e magistrati, per come è stata strutturata, metterà ancora più sotto pressione i giornalisti, in particolare quelli che si occupano di politica, contro i quali talvolta viene usata l'arma della querela temeraria, per cercare di mettere a tacere inchieste scomode.
Nel marzo scorso, il Presidente del Senato Piero Grasso aveva ricevutoil segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI), Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. per un incontro incentrato sultema della libertà di stampa, con particolare riferimento al problema delle cosiddette querele temerarie.
Ma a distanza di pochi mesi, proprio dalla Commissione Giustizia del Senato, è arrivata una legge che, inasprendo le pene anche per la diffamazione, aggraveràil problema delle querele temerarierendendole un'arma ancora più forte.
Troppa pressione: Casciari lascia Le Iene
Ultimata la stagione delle Iene, a fine aprile Mauro Casciari, storico inviato della popolare trasmissione di Italia Uno, ha lasciato il suo posto(dopo noveanni) perché non riusciva a sostenere la pressione, avendo ricevuto nel corso dell'esperienza alle Iene numerose querele temerarie, sempre terminate con assoluzioni, ma di grande impatto emotivo.
Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle si sono espressi a favore del provvedimento: fatto che non può che sorprendere, visto che Beppe Grillo da anni chiede modifiche alla legge sulla diffamazione, ritenute dallo stessocomico genovese un'arma di ricatto.