Un sabato amaro, di tristezza e lacrime in tutta Italia. È lutto nazionale dopo il terremoto. Stamani, alle ore 11,30, i Funerali solenni delle vittime marchigiane, ad Ascoli Piceno, con la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del premier Matteo Renzi. A celebrare le esequie il vescovo Giovanni D'Ercole, nella palestra di Monticelli, adiacente all’ospedale "Mazzoni".
L'accesso sarà riservato a parenti e autorità. Gli altri potranno seguire la cerimonia funebre attraverso “un collegamento audiovideo con la vicina chiesa di San Giovanni evangelista e l’antistante piazza San Giovanni Paolo II”, si legge in un post apparso sulla pagina social della Diocesi di Ascoli Piceno. Ieri sera, alle 21, una veglia di preghiera si è tenuta nella chiesa del Cuore immacolato, presieduta dal vescovo, con il “crocifisso che monsignor D’Ercole ha rinvenuto fra le macerie della chiesa di Pescara del Tronto”. Martedì 30, alle ore 18, ad Amatrice, l’ultimo saluto alle vittime laziali.
Il numero dei morti è salito a 281
Intanto, la terra continua a tremare. Una nuova scossa, di magnitudo 4,8, si è registrata nella zona di Rieti intorno alle ore 6,28 di ieri, epicentro non lontano da Amatrice, Campotosto, Capitignano e Montereale. La seconda replica di assestamento più forte dopo quella di magnitudo 5,3 nella zona di Perugia, risalente alle 4,33 di mercoledì. Il numero dei morti è salito a 281. Il dato è stato ufficializzato, attraverso una nota, dalla Protezione civile: 221 ad Amatrice, gli altri fra Arcquata del Tronto, 49, e Accumoli, 11.
In 238 estratti vivi dalle macerie
Complessivamente 238 le persone estratte vive dalle macerie, 215 sono state salvate dai vigili del fuoco, le altre dagli operatori del Soccorso alpino.
Celebrati ieri, a Pomezia, dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro, i funerali di sette vittime. Massiccia e commossa la partecipazione dei cittadini pometini. A Roma, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, ieri mattina la cerimonia funebre di un'altra vittima, Marco Santarelli, figlio del questore di Frosinone ed ex capo di gabinetto della Questura di Roma. Il giovane, ventottenne, è deceduto ad Amatrice, nella casa di famiglia, dove si trovava in vacanza. Era con due amici, che si sono salvati.
La gestione delle donazioni raccolte con il numero solidale
Quando si concluderà la raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto, attraverso il numero solidale 45500, sarà istituito un Comitato dei garanti, “composto da persone di riconosciuta e indiscussa moralità e indipendenza”.
È quanto fanno sapere dalla Protezione civile in un comunicato, nel quale è spiegato, inoltre, che lo stesso comitato valuterà le proposte delle Regioni per l’utilizzo dei fondi e garantirà la trasparenza nella gestione delle risorse. Le somme raccolte saranno versate su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato, in favore della presidenza del Consiglio dei ministri. Già raccolti oltre due milioni e cinquecentomila euro.