In Bolivia alcuni dei minatori in sciopero contro la riforma delle organizzazioni sindacali hanno sequestrato e picchiato a morte il viceministro degli Interni Rodolfo Illanesdi 58 anni. Il viceministro si era recato sugli altipiani di Panduro per cercare un dialogo con i minatori in sciopero e trovare un soluzione, ma dopo circa due ore dal suo arrivo è stato ritrovato senza vita dal giornalista Mosè Flores che sta seguendo le trattative. Il cadavere martoriato di Illanes era abbandonato al bordo di una strada e avvolto in una coperta. Le proteste per la riforma sindacale sono iniziate a fine maggio ma non sono mancati episodi di violenti scontri tra i minatori e le forze armate durante i quali alcuni minatori sono stati uccisi.

Evidentemente questo ha portato al triste episodio di violenza dove ha perso la vita il viceministro.

Cosa chiedono le cooperative in sciopero?

La Federazione nazionale delle cooperative minerarie della Bolivia a fine maggio, dopo che tutte le trattative per delle modifiche legislative non sono andate a buon fine, ha iniziato lo sciopero. Le cooperative del settore chiedono il diritto di lavorare anche per compagnie private e non solo per lo stato, più concessioni minerarie, meno regole ambientali e l’abrogazione di una legge approvata di recente che pone limiti al funzionamento delle cooperative e dà il via alla rappresentanza sindacale per i minatori. Questa legge soprattutto dà fastidio alle cooperative, sull'argomento il presidente della Confederazione Nazionale di Cooperative di Bolivia ha sottolineato che essendo tutti soci non si ha il bisogno dei sindacatiche tutelino chi poi effettivamente lavora in miniera.

In realtà, per quanto scrivono alcuni giornali boliviani, dietro la cooperativa ci sono interessi di gruppi che sfruttano i lavoratori e pagano salari irrisori.

La reazione del Governo Boliviano

Dopo la morte del viceministro Illanes la polizia ha arrestato più di cento minatori presenti alla protesta nel momento del rapimento.

Il ministro della Difesa Reymi Ferreira ha dichiarato alla tv boliviana che i colpevoli del brutale omicidio non resteranno impuniti, mentre il Presidente Evo Morales ha dichiarato soltanto di essere profondamente scosso per l'accaduto.