Ram Lubhaya, l’indiano che la settimana scorsa è stato denunciato per aver tentato di rapire una bimba di 5 anni sul lungomare di Scoglitti (Vittoria), nel ragusano, sarà trasferito in un centro di Identificazione ed Espulsione (Cie), ma ancora non si conosce quale sarà la struttura che ospiterà l’uomo. Il trasferimento presso il CIE è stato disposto dal Vice Questore Vicario di Ragusa, Spampinato, si tratta di un provvedimento che in questa fase evita l’espulsione immediata del 43 enne per un termine di 30 giorni e con possibilità di proroga fino a 18 mesi.
Il decreto di espulsione, come avevamo già anticipato, sarebbe scaduto ieri, lunedì 22 agosto. Sull’argomento, intanto, si continua a discutere molto, il caso ha varcato i confini dell’Isola ed è diventata una bella gatta da pelare anche per il ministro Orlando che ha già disposto l’invio degli ispettori presso la Procura della Repubblica. Sul banco degli imputati c’è il procuratore Carmelo Petralia che per ben due volte non ha disposto il fermo dell’indiano, ritenendo che non ci fossero gli elementi per farlo. Questa decisione di Petralia ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica e la ferocia di alcuni partiti politici che hanno attaccato duramente Petralia in quale ha già fatto sapere che presenterà querele nei confronti di tutti coloro i quali hanno utilizzato termini offensivi nei suoi confronti.
Del caso, oltre ai leader politici come ad esempio giorgia meloni che si è detta indignata per il comportamento dei Giudici, ma anche Franco Maccari, presidente nazionale del Coisp, sindacato di Polizia, che ha sollecitato opinione pubblica e partiti politici perché si occupassero della questione: “tutti si indignano per una maglietta (riferito alle polemiche su Matteo Salvini che ha indossato la maglietta della Polizia) e nessuno si occupa di questa vicenda”.
Il sindaco di Vittoria: 'Espulsione immediata'
Sulla questione è intervenuto anche il primo cittadino di Vittoria, Giovanni Moscato, che ha chiesto l’espulsione immediata del 43enne indiano Ram Lubaya, il caso sembra destinato a far discutere ancora a lungo.
A chiedere giustizia sono soprattutto i genitori della bimba di 5 anni che hanno denunciato il tentato rapimento; La mamma si è detta schifata da questa legge e il papà ha addirittura lanciato un appello al legislatore perché si riveda la normativa del codice penale in materia di rapimenti. Non è possibile, dicono, che il reato di rapimento non si sia configurato solo perché la piccola era sotto il nostro controllo visivo. E allora cosa doveva accadere? Doveva portarla via con il rischio che non si trovasse più? Ram Lubhaya, dal canto suo, secondo quanto riferito dal suo legale, continua a professarsi innocente.