Tre ragazzi egiziani, due di 17 anni uno di 16 anni, sono stati aggrediti con mazze da baseball, picchiati a sangue, minacciati con una pistola. Il ragazzo egiziano più piccolo al momento è in prognosi riservata, ha riportato un grave ematoma al cervello. L’aggressione è stata commessa da 5 uomini, che hanno aspettato i ragazzi, appostati fermi, nei pressi di Caltagirone. I tre ragazzi egiziani erano intenti a rientrare nel centro di accoglienza di San Michele di Ganzaria, gestito dalla cooperativa San Francesco. Sono stati aggrediti con ferocia e crudeltà, particolarmente ferito uno dei tre ragazzi colpito ripetutamente alla testa.
Le indagini
Dai riscontri rinvenuti i carabinieri hanno arrestato tre dei cinque uomini. La lite se così si può definire è stata generata da banali motivi. Forse un contrasto avvenuto nei giorni precedenti nel paese di San Cono. Al momento le indagini proseguono serrate allo scopo di catturare gli altri due uomini, che durante l'aggressione erano appostati in macchina, aspettando i compagni intenti nel pestare i ragazzi. Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera fa presente che nulla sarà lasciato al caso. Le indagini minuziose sono mirate per scoprire i motivi che hanno condotto 5 uomini ad appostare e aggredire con l’intento di ferire 3 ragazzi minorenni egiziani. Nulla è escluso, nemmeno si possa trattare di un “atto di razzismo”.
Di certo si conoscono solo le abitudini dei tre ragazzi egiziani soliti recarsi a San Cono, un piccolo paesino. Le riprese fatte da un telefonino di una delle vittime hanno permesso d'identificare e arrestare gli aggressori. Le identità dei tre uomini finiti in carcere sono: Antonino Spitale, di 18 anni, e i fratelli Giacomo e Davide Severo, di 32 e 23 anni.
Le conseguenze
Le ferite riportate dai due dei ragazzi egiziani sono guaribili entro 5 giorni. Restano gravi le condizioni del ragazzo più piccolo. E' stato sottoposto a un delicatointervento chirurgico causa il grosso ematoma al cervello, dovuto ai ripetuti colpi in testa, inferti dagli aggressori. Al momento resta in prognosi riservata all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania.
Le motivazioni
Cosa abbia spinto 5 uomini a compiere un atto così barbaro resta un mistero. Sarà il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera afare luce su quanto accaduto e assicurare i colpevoli alla giustizia. Al momento i tre aggressori sono accusati di tentato omicidio in concorso, lesioni personali e porto illegale di armi. Non spetta a noi né giudicare, né condannare sarà la magistratura competente a chiarire le cause. Resta l’amarezza di un gesto così vile.