Ragusa - Per Ram Lubhay oggi, 22 agosto, scade il provvedimento di espulsione, da quello che emerge da alcune testate giornalistiche, quindi, l’indiano accusato di tentato rapimento potrebbe lasciare l’Italia prima che la giustizia faccia il proprio corso. Intanto la vicenda adesso è diventata di interesse nazionale, tutti ne parlano, tutti se ne occupano, media e politica. Sui social si dispensano commenti molto duri nei confronti del Procuratore del Tribunale di Ragusa, Carmelo Petralia, dopo il rilascio dell’indiano a poche ore dal fermo dopo il tentato rapimento di una bimba di 5 anni sul lungomare di scoglitti (Vittoria).
Dal canto suo il procuratore, che adesso riceverà una ispezione disposta direttamente dal ministro, si difende a spada tratta dichiarando di aver solo rispettato le norme e in assenza di elementi ritenuti validi non è stato possibile trattenere l’indiano. Petralia minaccia querele a chi ha dispensato commenti offensivi, in realtà sono stati in tanti a farlo a partire anche da partiti politici. Stando alle informazioni che sono emesse, il rilascio sarebbe avvenuto perché il rapimento non si sarebbe configurato perché la bambina sarebbe rimasta sempre sotto il controllo visivo dei genitori.
L'appello al legislatore: si riveda il codice penale in materia di rapimenti
Perché il reato si configurasse la bambina doveva essere portata via?
Questo è quello che molti si chiedono, una domanda alla quale molto probabilmente verrà data una risposta più esaustiva nei prossimi giorni. Una spiegazione plausibile potrebbe essere data dal fatto che il procuratore ha in mano elementi che non sono noti, gli inquirenti sono a conoscenza di fatti non resi pubblici? Questo lo sapremo, molto probabilmente dopo l’arrivo degli ispettori, ma intanto i genitori della bimba continuano a dirsi indignati di quanto accaduto, la madre dice che questa legge la fa vomitare, dello stesso parere il padre che, come riportato dal giornale di Sicilia, rivolge un appello al legislatore perché riveda il codice penale in materia di rapimenti.
“Mi è stato detto – ha affermato il papà della piccola di 5 anni – che il reato di rapimento non si è configurato perché la bimba è rimasta sotto il controllo visivo dei genitori, ma se non fosse stato per la nostra prontezza il reato si sarebbe configurato. Se la piccola non è stata rapita – ha continuato il padre – è stato solo per la mia prontezza di riflessi e quella di mia moglie che, quando io ho bloccato l’indiano, gli ha strappato nostra figlia dalle mani”.
Ma perché Ram Lubhay voleva rapire la bambina? Cosa aveva in mente? Anche questi interrogativi meritano una risposta che, speriamo, arrivi presto.