In seguito alla recente depenalizzazione, la masturbazione in pubblico non costituisce più reato. Infatti con l’entrata in vigore del D.lgs. n. 8/2015, l’autoerotismo non rappresenta più un reato penalmente rilevante, ed è proprio su questa riforma che si fonda la sentenza della Cassazione n. 36867/16 del 6 settembre.

L’ art. 2 co. 1, lett. a) della citata norma ha introdotto l’abolitio criminis del reato di atti osceni di cui all’art.

527 c.p., essendo ora il fatto soggetto all’applicazione della sanzione amministrativa. Pertanto in tali casi (art. 9), si procede alla trasmissione degli atti del relativo procedimento penale all’autorità amministrativa competente (il Prefetto).

Di questa novità normativa ha potuto beneficiare un uomo di età avanzata che si è "esibito" dinanzi ad una cittadella universitaria, facendosi notare dagli studenti.

Nel caso di specie, il difensore della persona citata in giudizio, aveva chiesto l’applicazione dell’art. 131 bis c.p., in virtù della particolare tenuità del fatto e, di conseguenza, la non punibilità dello stesso, anche in considerazione del comportamento occasionale e della scarsa visibilità dovuta all’orario (dopo le ore 18:00 del periodo invernale).

Per questi motivi, il giudice non avrebbe dovuto emettere sentenza di condanna. Tutte parole sprecate per l’accorto legale, in quanto è bastata la depenalizzazione del reato a far venir meno la rilevanza penale della condotta e la relativa condanna.

La sentenza della Cassazione

La Cassazione, infatti, con la sentenza del 6 settembre 2016 n.36867 ha annullato (senza rinvio) la condanna alla reclusione che era stata irrogata dal giudice di merito (poi convertita in multa per circa tremila euro). Il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Il protagonista della vicenda, però, dovrà comunque pagare il prezzo del proprio "show", ovvero una esosa multa che potrà andare da un minimo di 5.000 ad un massimo di 30.000 euro.

Ebbene sì, non è ammesso esibirsi in pubblico con atti osceni senza pagarne le conseguenze, almeno con la tasca! Ricordiamo - per mero scopo scientifico - che con la depenalizzazione, anche urinare in pubblico o fare sesso in macchina non costituisce più reato, ma si tratta di pratiche che comportano "solamente" delle multe, seppur abbastanza salate.