Palermo, Rosalba Giusti si risveglia da un coma profondo. Ricoverata nel reparto di neurolesi dell'ospedale Bonino Pulejo di Messina, misteriosamente, esce dal suo lungo letargo, intonando le canzoni di Claudio Baglioni e Massimo Ranieri. Patrizia Pollicino la neurologa, ancora incredula, afferma di non aver mai assistito a un evento grandioso, svegliarsi da uno stato vegetativo, forse non è poi così impossibile.
Risvegliarsi dalla sindrome di Locked In
Rosalba Giusti madre di sei figli, ex parrucchiera, ricoverata quattro anni fa per una emorragia cerebrale. Un coma lungo che l’ha vista, rinchiusa da una sindrome, in una bara di vetro. La sindrome Locked In, in questa fase, il paziente percepisce tutto quello che lo circonda, ma è incapace di mostrare segni di vita, appare avvolto in un sonno profondo. La donna ha riacquistato la piena coscienza, ricorda il nome del personale, intona canzoni di Ranieri, Baglioni, Iglesias, purtroppo è ferma paralizzata nel letto dell’ospedale. Le funzioni motorie sono state bloccate da un'emorragia che ha compromesso parte del tronco encefalico.
La porzione corticale superiore, non è stata danneggiata, questo forse la spiegazione, per cui la donna non solo ricorda tutto, ma ha riacquistato l’uso della parola.
Il percorso travagliato
La nuova battaglia di Rosalba è la riabilitazione. Le sue condizioni richiedono una assistenza specifica una riabilitazione mirata, visto comunque, che la donna al momento si nutre ancora artificialmente. Lottare, per vivere con l’appoggio dell’istituzione sarebbe un miracolo completo. L’appello dei figli Rita, Vincenzo, Giusi, Piero, Tony ed Emanuele, è rivolto alle istituzioni. Le uniche in grado di trovare una soluzione idonea, affinché, i figli possano far visita alla madre tutti i giorni. Oggi questo non accade.
I figli purtroppo, le fanno visita una sola volta alla settimana, causa problemi logistici.
La fede smuove montagne
È necessario garantire un supporto reale a questa famiglia, per supportare l’amore unico vivo, il legame tra madre – figlio, il filo alla vita. La fede non li ha mai abbandonati, sapevano che un giorno avrebbero assistito a un miracolo. La speranza viva di risentire la voce allegra della madre, lì ha ripagati. Quella stessa speranza oggi, deve essere supportata dalle istituzioni, affinché, li accompagni nel lungo percorso in cui vedano la madre, riappropriarsi completamente della propria vita.
Questa vicenda di sicuro darà speranza a tante famiglie, ferme, in attesa di rivedere i loro cari risvegliarsi. La speranza viva, che dentro quel corpo apparentemente vuoto, dormiente, ci sia vita. Di sicuro, mette in discussione lo stesso coma vegetativo, buttando luce su ombre e misteri inspiegabili.