Cyberbullismo a danno di un giovane ragazzo 15enne. Teatro delle ingiurie la Scuola, dove tre ragazzi e una ragazza iscritti alla seconda classe di una scuola superiore di Roma, hanno creato ad "ok" un gruppo utilizzando il canale di WhatsApp per denigrare, deridere e insultare un loro coetaneo affetto dal disturbo dell'attenzione. Il Questore di Roma ha provveduto ad ammonire con l'accusa di cyberbullismo i 4 alunni, tutti15enni coinvolti nel gruppo e aventi la stessa età della vittima. Dalle indagini operate dagli investigatori dell'Anticrimine è emerso che nel gruppo social di whatsapp era stato inserito anche il ragazzo vittima delle vessazioni.

Il gruppo è stato creato dagli alunni con l'intento di deridere interrottamente il ragazzo affetto da disabilità, questo è quanto si evince anche dal nome del gruppo stesso.

Alunni ammoniti per cyberbullismo

Il padre della vittima ha presentato e ottenuto dal Questore la misura di prevenzione contro i ragazzi colpevoli di perpetrare atti di bullismo con l'uso di strumenti telematici a danno del figlio.

Il ragazzo 15enne è affetto dal disturbo dell'attenzione, questa patologia influisce anche se in modo del tutto lieve sul quoziente intellettivo del giovane. Pare che questo sia stato il motivo che ha indotto i suoi compagni di classe a utilizzarlo come oggetto di schermo.

La chat di bullismo finita nel mirino degli inquirenti

Durante il mese di settembre il 15enne è stato inserito dai suoi compagni di classe nel gruppo social di WhatsApp. Dalle informazioni trapelate sulla vicenda, già dalla denominazione del gruppo social, gli inquirenti hanno intuito che lo scopo per cui i ragazzi hanno creato la chat era quello di calunniare il giovane.

I 4 compagni non si sono limitati a deridere la vittima solo nel gruppo. Ma, hanno pubblicato in diversi circostanze foto in cui riprendevano il ragazzo con commenti ingiuriosi. Un comportamento che rispecchia in pieno la forma di cyberbullismo imputata ai ragazzi. Il 15enne in più occasioni ha cercato di opporsi ai suoi compagni "bulli", richiedendo la fine del comportamento, ma senza risultati.

Fino a quando non ha raccontato sia in sede scolastica che a casa, come i suoi compagni continuamente lo prendevano in giro.

I bulli rimproverati dal Questore cosa rischiano?

Il padre ha preso le redine della situazione denunciando i ragazzi alla polizia con le prove dei messaggi e delle foto in rete. Gli agenti della divisione Anticrimine hanno avviato le indagini, e per i 4 "bulli" è sopraggiunto il provvedimento del Questore con l'ammonimento per cyberbullismo. Ora, i ragazzi devono comportasi bene, altrimenti rischiano una denuncia alla Procura dei Minori.

Per il momento i ragazzi sono stati ammoniti, cioè hanno subito un rimprovero dal Questore, affinché facciano ammenda e comprendano il danno che hanno procurato le loro azioni denigratorie.