È stato ritrovato lungo le rive del fiume Trebbia, in provincia di Piacenza, sotto il ponte Tuna, vicino a Rivalta di Gazzola, il corpo senza vita di un uomo. Il ritrovamento è avvenuto tra le 17.00 e le 18.00 di mercoledì 31 agosto, da una villeggiante che stava facendo una passeggiata lungo il fiume con il proprio cane.
Il cadavere è stato trovato chiuso in un sacco nero, uno di quelli usati solitamente per i rifiuti.
L'uomo era legato mani e piedi, ma non incaprettato, e indossava ancora gli abiti. Si presume che la vittima sia deceduta da almeno quattro giorni e che sia stata gettata nel fiume già senza vita. L'identità dell'uomo al momento è ancora sconosciuta, come le cause della morte. Sarà l'autopsia, che verrà compiuta a giorni, a cercare di chiarire le motivazioni del decesso.
Sul luogo del ritrovamento sono pervenuti sia i carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza, che stanno indagando insieme ai colleghi di Rivergaro, che il sostituto procuratore della Repubblica Emilio Pisante. Si sospetta che, verosimilmente, data la posizione del sacco e i risultati dei primi rilevamenti scientifici, l'uomo non sia stato ucciso nel luogo del ritrovamento, ma buttato da un auto di passaggio da qualche ponte.
Gli inquirenti non escludono, però, che l'omicidio si sia verificato nelle vicinanze. È difficile risalire da quanto tempo si trovasse il sacco in quel luogo in base alle testimonianze, poiché la zona è poco abitata, ma di intenso passaggio automobilistico.
Il comandante provinciale Corrado Scattaretico ha dichiarato: "Possiamo dire ancora poco, secondo i primi rilievi ipotizziamo che l'uomo sia morto altrove e gettato in un secondo momento dal ponte. Ci sentiamo di escludere che il decesso sia avvenuto nel punto in cui è stato trovato il corpo, è più facile pensare che qualcuno si sia fermato con l'auto lungo il ponte e abbia gettato la vittima avvolta in un sacco".
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