La Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito oggi un sequestro di prevenzione del valore di oltre sette milioni di euro nei confronti di un professionista, ritenuto legato alla cosca ‘ndranghetista “Grande Aracri”. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nell’ambito di indagini patrimoniali che hanno rivelato una forte sproporzione tra i beni detenuti dall'uomo e i redditi dichiarati.
Crotone, indagini patrimoniali
L'operazione, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, è stata condotta a seguito di approfondite indagini patrimoniali, che hanno permesso di ricostruire l’ammontare dei beni intestati al professionista e al suo nucleo familiare.
L’uomo, già condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell'operazione "Thomas", è considerato collegato alla potente cosca di ‘ndrangheta "Grande Aracri".
L'analisi di documenti societari e bancari ha rivelato come questi beni, compresi immobili, compendi aziendali e quote societarie, siano stati acquisiti grazie a proventi di attività illecite o comunque ingiustificati rispetto ai redditi ufficiali.
Il sequestro riguarda beni mobili e immobili, quote aziendali, ditte individuali, conti bancari e polizze assicurative
Il sequestro è stato effettuato su beni mobili e immobili, quote aziendali, ditte individuali, conti bancari e polizze assicurative, per un valore complessivo superiore a sette milioni di euro.
Tali beni risultano intestati al professionista o a persone a lui riconducibili.
Il provvedimento è stato emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro, con riferimento al Codice delle leggi antimafia (D. Lgs. 159/2011), che permette di colpire i patrimoni accumulati in modo illecito, garantendo la restituzione alla collettività di risorse sottratte alla legalità.
Prosegue la lotta all'infiltrazione mafiosa
L'operazione avvenuta in Calabria si inserisce nel quadro delle azioni della Procura di Catanzaro e della Guardia di Finanza volte al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico, con particolare attenzione al settore imprenditoriale.
L’obiettivo è impedire che la criminalità organizzata possa accedere al controllo di aziende sane, inquinando il mercato e mettendo a rischio l'economia legale.