Il cadavere del transessuale trovato in un cassonetto per la raccolta del verde sarebbe quello della trentaquattrenne Marta Baroni. La donna viveva con la madre nel quartiere di Urago Melle, quest'ultima aveva denunciato la scomparsa della figlia dopo due giorni che non aveva più sue notizie.
La donna era molto conosciuta nel suo quartiere per la sua storia personale: nata uomo aveva fatto il cambio di sesso con relativo cambio d'identità all'anagrafe locale tramite un percorso doloroso e sofferto. Marta Baroni aveva una agenzia fotografica nel bergamasco, chiusa poi nel 2012.
La scoperta del corpo è stata fatta, verso le 11.00 del mattino di mercoledì 24 agosto, daitecnici dell'azienda che provvede allo smaltimento degli sfalci, che subito hanno provveduto ad avvertire le autorità competenti. Il cassonetto del verde in questione era sito in via Magnacavallo, nella zona della Torricella, lungo la strada che porta a Celtica.
Mistero sulle cause della morte del transessuale
Pare che la vittima avesse problemi di droga, sono stati trovati nella sua borsa alcuni psicofarmaci. I carabinieri locali che stanno indagando sul caso, non escludono che sia questa la causa della morte della donna. I carabinieri stanno interrogando gli amici e le ultime persone che hanno visto viva la vittima.
Il sostituto procuratore Roberta Panico ha aperto l'inchiesta, per ora senza ipotesi di reato e non ci sono iscritte persone nel registro degli indagati. Ad una prima analisi sul cadavere non sono stati riscontrati né segni di violenza, né segni di arma da taglio o da fuoco. Si dovrà aspettare l'autopsia e le analisi tossicologiche per sapere le cause della morte della donna.
Nel frattempo i carabinieri di Brescia, per poter capire come sia arrivato il corpo della donna nel cassonetto, stanno visionando i video di sorveglianza della zona del ritrovamento.
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