Una segretaria da 75 milioni di euro. Tale è il valore che Bernardo Caprotti, noto fondatore di Esselunga, deceduto il 30 settembre 2016, ha assegnato alla lealtà e all'operato della sua segretaria Germana Chiodi. Ben metà dei risparmi dell'imprenditore, a quanto risulta dai fondi presenti sui suoi conti presso Deutsche Bank e Credit Suisse. "A lei voglio esprimere la mia immensa gratitudine per lo straordinario aiuto che mi ha prestato nel corso degli anni": così si legge dalla lettera del testamento, da cui trapela un profondo affetto di Caprotti nei confronti della donna diventata poi dirigente della società e pensionata dal 2008, ma sempre presente per l'imprenditore e ancora oggi consulente per Esselunga.
Un gesto coraggioso, a tratti nobile, sul quale i nipoti Andrea e Fabrizio Caprotti, figli del fratello Claudio, non hanno ancora lasciato dichiarazioni. A loro sono andati 15 milioni a testa: una somma significativa, ma molto ridotta rispetto a quella riservata alla Chiodi. Ai tre nipoti più giovani, i figli di Giuseppe Caprotti, sono invece stati assegnati in totale 45 milioni.
Un imprenditore dalla forte personalità
Bernardo Caprotti ha lasciato alla seconda moglie Giuliana Albera e alla figlia più giovane Marina Sylvia la sua amata Esselunga, fondata da egli stesso insieme a Guido Caprotti, Claudio Caprotti e Nelson Rockefeller nel 1957.
Ricordato per essere un uomo generoso che ha spesso elargito donazioni in favore di parenti e amici, era anche un imprenditore degno di nota: applicando i consigli di Rockefeller, esponente del partito repubblicano statunitense e vicepresidente degli Stati Uniti, ha costruito un impero che nel 2015 ha raggiunto i 7 miliardi di fatturato e l'impiego di 22 mila dipendenti.
Caprotti era un uomo dalla fortissima personalità, pieno di iniziativa e abbastanza coraggioso da investire molto in una società appena nata, di cui ha progettato l'allargamento sin dal momento della sua costituzione. Il suo carattere l'ha portato al centro di numerose polemiche, fra cui la più nota è sicuramente lo scontro con la Coop: è celebre il suo libro "Falce e carrello.
Le mani sulla spesa degli italiani" pubblicato da Marsilio Editori nel 2007, nel quale denuncia come il gruppo di cooperative avrebbe ostacolato l'espansione di Esselunga in alcune aree del Paese. Dati il background e la personalità di questo grande personaggio del commercio italiano, non stupisce la scelta in merito alla suddivisione delle sue ricchezze.