Dopo l'identificazione tramite impronte digitali e misurazione del volto, la notizia è ufficiale: Anis Amri, ventiquattrenne autore dell'attentato ai mercatini di Natale di Berlino in cui hanno perso la vita 12 persone, è stato ucciso a Sesto San Giovanni (Milano). I motivi per cui il tunisino si trovasse a Milano sono ancora da chiarire, ma non si esclude la presenza di una cellula islamista. Mentre in Germania si effettuavano ricerche a tappeto, Amri avrebbe preso un treno per la Francia e da lì sarebbe arrivato in Italia. Si sospettava già un allontanamento dalla capitale tedesca, ipotesi avvalorata dal mandato di cattura internazionale emesso dall'Europol nei giorni scorsi.

Tuttavia, dove si trovasse effettivamente Amri è rimasto un mistero da risolvere fino a questa notte, quando l'uomo è stato affiancato da una volante della Polizia nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni. I poliziotti al volante erano due e in base alle prime ricostruzioni avrebbero chiesto all'uomo di mostrare i documenti. Alla richiesta, Amri avrebbe estratto dal suo zaino una pistola calibro 22, sparando sui due agenti e ferendo alla spalla il poliziotto Christian Movio. Poco dopo, il collega Luca Scatà, ventinovenne in servizio da nove mesi, avrebbe ucciso il tunisino. Si attende lo sviluppo delle indagini per scoprire se ci fosse qualcuno ad aspettare Amri in Italia o se avesse una rete.

Chi era Anis Amri

Secondo le prime indagini, Amri si sarebbe radicalizzato nel carcere di Agrigento, in Italia. Qui avrebbe avuto una condotta violenta, al punto da minacciare di morte gli altri detenuti di fede religiosa diversa. Ad attestarlo sono i documenti della procura di Roma. Così, dopo aver dirottato un camion guidato dal polacco Lukasz Urban, che ha perso la vita nel tentativo di deviare la rotta del camion diretto sui mercatini nei pressi di Alexanderplatz, Amri è riuscito a compiere l'attentato pianificato per poi darsi alla fuga.

Otto ore dopo l'attentato, però, sarebbe stato ripreso dalle autorità berlinesi presso l'associazione-moschea "Fussilet 33". Angela Merkel ha confessato che Amri "era noto da tempo alla polizia tedesca". Dopo l'uccisione dell'attentatore, l'antiterrorismo di Milano ha effettuato l'identificazione e ha verificato che la pistola in suo possesso è la stessa utilizzata nella strage di Berlino.