Terribile tragedia a lecco: il ponte della strada provinciale 49 è improvvisamente crollato durante il tragitto un Tir che trasportava bobine d’acciaio. Il tragico incidente ha causato il decesso di una persona; ci sono stati inoltre quattro feriti. Miracolosamente salvo il conducente del camion.

L'accusa dell'Anas

L’incidente è avvenuto nel lecchese dove il ponte che è posto sopra la superstrada 36 e collega Annone Brianza e Cesana Brianza, durante il transito di un camion, è improvvisamente crollato schiacciando le auto che percorrevano la strada sottostante.

L’Anas, la società che gestisce la rete autostradale italiana, alcune ore prima che avvenisse il tragico incidente aveva proposto la chiusura della strada provinciale ma sembrerebbe che la Provincia abbia rifiutato, rendendo possibile il normale transito delle autovetture e successivamente l’incidente verificatosi ieri pomeriggio.

Le dinamiche del tragico incidente

L’incidente è avvenuto intorno alle ore 17:00, momento della giornata in cui solitamente la strada è molto trafficata. Il ponte presente sulla strada provinciale 49, durante il normale transito di un tir trasportante bobine d’acciaio è totalmente crollato sulla strada sottostante, schiacciando così una Fiat Punto rossa.

Il conducente dell’autovettura è riuscito a salvarsi uscendo dalla macchina, ed anche i passeggeri. Secondo le prime ricostruzioni è stata coinvolta anche un’autovettura nera, che sarebbe miracolosamente rimasta sospesa in aria; i passeggeri non hanno riportato contusioni gravi. L’autista del Tir è rimasto ferito nell’incidente, ma non versa in condizioni gravi ed è stato immediatamente trasportato al Pronto Soccorso, Purtroppo dopo l’incidente è stata accertata una vittima, Claudio Bertini, conducente dell'autovettura Audi, schiacciata completamente dal camion.

Angelo Valsecchi risponde all'accusa dell'Anas

Angelo Valsecchi, responsabile della viabilità della Provincia di Lecco, ha risposto all’accusa dell’Anas spiegando che: “se la ditta avesse voluto chiudere la strada avrebbe potuto farlo, di norma, senza il bisogno di alcuna ordinanza da parte di alcun ente“ e sottolineando che ”la comunicazione avvenuta dall’Anas non sembrava essere chiara ed esplicita”.