Sciami sismici in tre province della Sicilia

In questi ultimi giorni, mentre l'Italia Centrale non smette di tremare, come testimoniato dall'ultima scossa di magnitudo 3.9 (dato EMSC) che ieri mattina, alle 6,10 (ora italiana) ha fatto crollare una facciata della chiesa di Sant'Agostino ad Amatrice, tante scosse comprese fra magnitudo 2.5 e 3.5 stanno colpendo diverse zone della Sicilia.

Il primo sciame sismico, attivatosi nei pressi del Golfo di Patti, nella provincia di Messina, alcune settimane fa, ha provocato diverse scosse, una, la più risentita dalla popolazione, di magnitudo 3.4, alle 22,20 del 18 Gennaio 2017.

Ieri, alle 12,20 (ora italiana), una scossa di magnitudo 3.5 ha colpito nuovamente la porzione settentrionale dell'isola, però con epicentro molto più ad ovest, rispetto allo sciame sismico precedente. Infatti, secondo l'EMSC, l'epicentro sarebbe stato calcolato fra Gangi e Caltavuturo, nella provincia di Palermo. Più precisamente il sisma si è verificato 73 chilometri a SE di Palermo e 32 chilometri a NO di Enna.

L'ipocentro sarebbe stato localizzato a circa 7 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita dalla popolazione in tutta la zona delle Madonie, provocando un po' di allarme generale, senza però creare gravi disagi o danni a persone e cose.

Ma lo sciame sismico che desta particolare interesse è quello che attualmente si sta verificando sul versante merdionale dell'etna, che recentemente è rientrato in attività dopo molti mesi di quiete. Sono già molte le scosse di terremoto che hanno colpito l'area etnea nelle ultime ore, con un ipocentro che spazia dagli 11 ai 17 chilometri di profondità. Almeno 9 di queste, per il momento, sono comprese fra magnitudo 2.5 e 3.5. Tutte le scosse sono state avvertite dalle popolazioni dei centri più vicini all'epicentro, compresi Aci Trezza, Aci Sant'Antonio, Adrano, Biancavilla e Bronte.

5 le scosse di magnitudo superiore a 3.0, la più forte alle 10,51 (magnitudo 3.5), avvertita fino a Catania. La scossa più importante in epoca recente si è verificata il 20 febbraio 1818. Con una magnitudo stimata pari 6.0 colpì Aci Sant'Antonio, provocando danni gravi e 72 vittime.