In molti è rimasta nel cuore la storia di Nicholas Green, il bambino americano in vacanza con la famiglia che fu ucciso durante un tentativo di rapina il 29 settembre 1994, mentre viaggiava in auto sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria.

La sua storia colpì l'opinione pubblica Italiana in quanto i genitori autorizzarono subito l'espianto degli organi. Il cuore del bambino fu trapiantato in un giovane di 17 anni, Andrea Mongiardo, affetto da una cardipatia congenita che non gli avrebbe permesso di vivere a lungo.

Il cuore di Nicolas si è fermato una seconda volta

Martedì scorso il cuore di quel bambino si è fermato una seconda volta. Andrea Mongiardo è infatti deceduto a Roma all'età di trentanove anni per le conseguenze di un linfoma.

La famiglia ha raccontato agli organi d'informazione che la vita di Andrea non è stata facile neanche dopo il trapianto, a causa delle altre patologie legate alla malformazione originaria. Ma, nonostante i continui controlli e i tanti ricoveri, è riuscito comunque a vivere tanti momenti di gioia non solo con la famiglia di origine ma anche insieme alla sua seconda famiglia, quella del Bambino Gesù, l'ospedale che era ormai diventato la sua seconda casa.

Le cause della morte di Andrea

Quattro anni fa gli fu diagnosticato un linfoma. I medici del Bambin Gesù hanno fatto sapere che la risposta alle terapie era stata positiva, ma la chemioterapia aveva provocato una grave fibrosi polmonare che,nonostante la grande tenacia di Andrea, non è stato possibile combattere.

Nell'esprimere vicinanza alla famiglia di Andrea ci piace pensare che questo ragazzo abbia onorato la memoria di Nicholas con la sua tenacia e voglia di vivere una vita per quanto possibile normale. In questo crediamo ci sia la più ampia valorizzazione dell'atto di generosità che, nel bel mezzo di un grande dolore, i genitori di Nicholas sono riusciti a compiere rappresentando un esempio per tutti gli italiani.

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