L'inquietante antefatto: 22 marzo, ore 18.00, Londra. Un uomo a bordo di un Suv, proiettato a forte velocità lungo il Westminster Bridge, investe i passanti tentando di accedere nel parlamento inglese. Sono le sei del pomeriggio, al termine di questo tragico evento si conteranno quattro morti e quaranta feriti. Il potente mezzo, solo per fortuite casualità non è riuscito a oltrepassare uno degli ingressi, rendendo ancora più sanguinosa l'azione.

Sicurezza nel "cambio della guardia"

La facilità con la quale il soggetto con propositi omicidi si sia avvicinato ad un sito teoricamente inaccessibile, deve avere fatto non poco riflettere le autorità britanniche in ordine alla protezione e sicurezza. Nuove strategie e misure di prevenzione sono al vaglio per fronteggiare eventuali minacce. È stato previsto, ad esempio, il posizionamento di barriere lungo il percorso effettuato dai soldati in occasione del consueto cambio della guardia. Questo provvedimento ha una sua logica non trascurabile. Il cambio della guardia è un "appuntamento" con orari e tempistiche certe, tutti i giorni da aprile a luglio, a giorni alterni da agosto a marzo.

Può quindi diventare oggetto di azioni criminose facilmente pianificabili e attuabili grazie alla concitazione creata dalle migliaia di turisti presenti.

Altri provvedimenti

L'aumento della sicurezza prevista nella capitale britannica in occasione del cambio della guardia, è solo uno dei provvedimenti messi in campo negli ultimi mesi. Proprio dell'ultimissimo periodo la proposta di cingere i grattacieli della City con un anello di acciaio, il potenziamento della presenza di dissuasori stradali e checkpoint fissi. Una ulteriore iniziativa dell'ultima ora vede la capillare installazione di telecamere a circuito chiuso e una maggiore attenzione ai droni, potenziale e imprevedibile strumento facilmente utilizzabile come arma.

A tutto questo si unisce una più attenta informazione nelle strategie da attuare in campo scolastico o medico, in presenza di atteggiamenti da parte di potenziali sospetti. Coordinamento, cooperazione e rapidità negli interventi, queste le parole d'ordine di questa nuova aggiornata strategia anti terrorismo.