Il treno dei dazi sull'importazione di prodotti esteri in Usa non si ferma e Trump analizza le imposte su 90 prodotti europei ed italiani. In campagna elettorale le sue parole erano state "America first", e pare che stia mantendendo tutte le sue promesse, anche se in questo caso, a discapito dell'Unione europea. ll presidente Usa sta mettendo in opera le sue idee sulla politica economica protezionistica, e ciò rimette in discussione tutti gli accordi sul libero scambio intercorsi finora tra Usa ed Europa.

Sono 90 i prodotti europei a rischio rimaneggiamento. La Casa Bianca vorrebbe introdurre dei dazi quasi punitivi su alcuni beni che sono delle vere e proprie icone e che solitamente vengono importati in gran numero dall'Europa. Tra tutti la Vespa della Piaggio e l'acqua San Pellegrino italiane, il formaggio Roquefort e il foie gras. Sono previsti già nella giornata di oggi 2 ordini esecutivi sul commercio su cui Trump apporrà la sua firma. Il primo ordine riguarda la revisione del deficit commerciale Usa, e servirà ad identificare gli abusi commerciali colpevoli dell'ammanco; il secondo rafforzerà le regole antidumping e la loro applicazione, in modo che le aziende straniere non possano concorrere slealmente con quelle americane.

Si vocifera che i prodotti stranieri si vedranno applicare tariffe maggiorate del 100% e ciò raddoppierà il loro prezzo per i consumatori statunitensi che saranno costretti a ripiegare su beni nazionali. Sembra un inizio di una guerra commerciale tra America ed Europa di cui non si prevede l'esito.

La Cina è avvisata

Trump è in procinto di analizzare il deficit anche in rapporto al commercio con altri Paesi, soprattutto la Cina. Il tycoon ha avvisato il presidente cinese Xi Jinping, con il quale si vedrà la prossima settimana in Florida che l'America sta perdendo posti di lavoro e che deve forzatamente trovare delle alternative commerciali.

Gentiloni: “Nessuna ambiguità sul libero mercato”

Secca la reazione del premier italiano Paolo Gentiloni.

«La qualità non ha frontiere: dazi, protezionismi, chiusure non possono essere barriere che mettono un freno, un muro alla qualità», ha commentato. Al G7 di Taormina - ha poi evidenziato - si dovrà «anche prendere posizione di fronte a scelte di fondo che non tollerano ambiguità: bisogna rinnovare la fiducia nei confronti dell'economia e delle società aperte su cui abbiamo costruito decenni di benessere». «Bisogna scommettere ancora sul libero mercato e la libertà di commercio, il più grande motore economico della storia».