E' durato mezz'ora il colloquio a Roma tra il pontefice e il presidente americano Donald Trump. Un incontro che ha visto a confronto due personalità agli antipodi. Due visioni del mondo per molti versi contrastanti. Due autorità internazionalmente riconosciute: il nuovo capo dell'America e il capo della Chiesa in Vaticano. Due poteri diversi, quello politico e quello spirituale, che già in passato si sono scontrati a distanza su varie questioni ancora aperte.

Ma che forse stamani (mercoledì 24 maggio) hanno cercato una sintesi condivisa, in nome di una comune sintonia di fronte alla barbarie del terrorismo.

Occasioni di scontro precedenti tra Papa Francesco e Donald Trump

L'incontro di stamani in Vaticano smorza i toni che hanno caratterizzato i rapporti tra il nuovo inquilino della Casa Bianca e il pontefice fin dal 2016. Già prima delle elezioni presidenziali di novembre, i due si sono attaccati verbalmente in modo netto. Una prima volta, a seguito dell'affermazione di Trump dichiaratamente contro il pontefice: "Ho grande rispetto per il Papa, ma è vergognoso che Bergoglio metta in discussione la fede di un'altra persona".

E ancora: "Da cristiano non permetterò alla Cristianità di essere continuamente attaccata e indebolita". Trump aveva poi definito il Papa "una persona spregevole" e "un politico". Al che Bergoglio, in occasione del suo viaggio in Messico, aveva riposto: "Chi fa muri anziché ponti non è un cristiano". Quanto all'accusa di essere un politico ("Se il Papa vuole entrare in politica, prima di tutto dovrebbe pagare le tasse"), Papa Francesco aveva replicato dicendo che è stato lo stesso Aristotele a definire l'uomo "homo politicus".

L'incontro in Vaticano nell'agenda di Bergoglio

L'incontro di stamani 24 maggio in Vaticano non è una novità per i romani, che da Kennedy a Obama, sono abituati al blocco della città in corrispondenza di Villa Taverna, la struttura che da generazioni ospita i presidenti americani.

Quanto al pontefice, ha accettato l'incontro perché ha ritenuto necessario un confronto diretto e libero con chi in passato si è scontrato. Ma il colloquio è durato solo mezz'ora, al termine del quale Trump ha detto che non dimenticherà mai quello che gli ha detto Papa Francesco. Il quale, a dispetto dell'unicità del suo ospite, è nel bel mezzo della Conferenza episcopale italiana. Da lunedì 22 maggio, ha infatti dato inizio ai lavori della settantesima Assemblea, che si è svolta nell'Aula Nuova del Sinodo e che terminerà domani, 25 maggio.

Il colloquio con il Papa nell'agenda di Trump

L'incontro con Papa Francesco nell'agenda di Trump, invece, rappresenta la terza tappa di un viaggio con precisi obiettivi politici.

Il presidente americano ha deciso, infatti, di rafforzare i rapporti di alleanza con le tre religioni monoteiste principali. Ancora prima dei Summit internazionali di Bruxelles (25 maggio) e il G7 di Taormina (26-27 maggio), ha voluto parlare direttamente con i massimi esponenti della fede musulmana, dell'Ebraismo e del Cristianesimo. E' per questo che, prima dell'incontro di stamani in Vaticano, il viaggio di Trump lo ha portato in Arabia Saudita, ("custode dei 2 luoghi sacri dell'Islam, La Mecca e Medina") e a Betlemme, dove, nell'incontro con Abu Mazen, ha parlato di "come portare avanti la pace tra israeliani e palestinesi".