Alle 8.25 di questa mattina, 31 maggio, il traffico è intenso, è l'ora in cui si portano a scuola i bambini, il camion bomba esplode in Zanbaq Square, zona cruciale della capitale afghana, dove sorgono il palazzo presidenziale, le principali sedi diplomatiche e il comando della NATO.

Colpita anche la sede di Emergency

Un'esplosione assordante avvertita in tutta la città per secondi interminabili, raccontano i testimoni.

La cosiddetta zona verde precipita nel caos con il fumo ancora a livello della strada e in fondo alla strada inizia l'andirivieni di paramedici e poliziotti. Ci sono decine e decine di macchine cappottate, danneggiati interi palazzi nel raggio di mille metri. Colpite le Ambasciate di Germania, dove è morto un dipendente di origine africana, quella ancora di Francia, India e Giappone. L'onda d'urto ha raggiunto anche la zona delle rappresentanze italiane e tutti i nostri connazionali comunque stanno bene, così come i componenti e lo staff di Emergency di Gino Strada.

Il bilancio è tragico: 80 morti e 300 feriti

Il bilancio delle vittime cresce di minuto in minuto, iniziando con quindici morti accertati quasi subito, per raggiungere in tre ore quota ottanta con oltre 300 feriti, di cui almeno una sessantina in gravi condizioni. Si tratta sicuramente di uno degli attentati più violenti negli ultimi cinque anni a kabul. I Talebani condannano l'attentato e negano ogni responsabilità, anche se da settimane sul Paese aleggia lo spettro di un'offensiva di primavera da parte dell'esercito religioso, un tempo umiliato dal celebre mullah Omar Mohammed il leggendario leader cieco.

I Talebani si dichiarano innocenti

C'è poi l'incognita Stato Islamico sedicente, i tagliagola di Baghdad hanno già marcato la loro presenza in alcune aree del paese, con azioni e attentati, a dire il vero passate alla cronaca senza grande attenzione da parte dei media.

L'Afganistan è da settimane in stato di allerta, la pace traballa mentre aumentano le defezioni nelle file forze di polizia, della sicurezza e dell'esercito. Il coordinatore del Governo afgano Abdulaah Abdullah in un tweet commenta in modo aspro e dice: "chi uccide durante il mese sacro del Ramadan, non merita alcun appello, ma solo di essere estirpato e distrutto". Questo quindi il clima.

Ieri, sempre a Kabul, due kamikaze a bordo di una moto, intercettati dalla polizia, si erano fatti esplodere con due bombe sempre nel centro e non lontano da un commissario di polizia senza però fare vittime.