Un 18 enne si è sparato un colpo di pistola alla testa con una pistola regolarmente detenuta da suo padre, per una bravata, un gioco che si è tramutato in un drammatico incidente. Il fatto è accaduto poco prima della mezzanotte di lunedì, al terzo piano di un appartamento popolare di un condominio del quartiere San Berardo a teramo nel corso di una riunione tra amici. Il ragazzo, ricoverato d'urgenza all'ospedale Mazzini di Teramo, è stato sottoposto a un intervento chirurgico di quattro ore e si trova nel Reparto di rianimazione in coma farmacologico.

La prognosi è riservata.

La pistola sottratta al padre per un gioco pericoloso

Il ragazzo, che abita con la famiglia a Nereto, in provincia di Teramo, lunedì sera aveva raggiunto tre amici per un raduno nell'appartamento di uno di loro, nel quartiere San Berardo a Teramo. Secondo quanto emerso proprio dal racconto degli amici alla polizia, il ragazzo aveva con sé una pistola calibro 9,21 che aveva sottratto a casa. L'arma era regolarmente detenuta dal padre.

Il ragazzo, ad un certo punto della serata, ha impugnato la pistola per gioco facendola roteare ridendo e puntandosela alla testa, senza sapere che evidentemente aveva il colpo in canna.

E così è partito un colpo che ha trafitto il cranio, dalla tempia destra al palato dove è stato rintracciato il foro d'uscita.

I ragazzi hanno visto l'amico accasciarsi a terra: momenti drammatici che non potranno scordare mai. Gli amici hanno subito chiamato il 118 che si è prodigato a dare i primi soccorsi al giovane, trovato in un bagno di sangue ma cosciente, al punto che sarebbe riuscito a pronunciare anche una frase: "non mi sono sparato", avrebbe detto agli amici. Le indagini della squadra mobile chiariranno i fatti, anche se dalla testimonianza degli amici prevale il convincimento che si sia trattato di un gioco rischioso. La pistola è stata posta sotto sequestro.

Il padre la teneva in un ripostiglio, ma non l'aveva smontata.

Quando si è accorto che gli era stata sottratta, ha avuto come un presentimento ed è andato a casa degli amici del figlio. Ma quando è arrivato il peggio era già accaduto.

Adolescenti e giochi estremi

Le nuove pratiche giovanili di "iniziazione", i giochi di sfida al pericolo, sono purtroppo sempre più frequenti con esito, purtroppo, spesso mortale: dal gusto di lanciarsi dai palazzi, a fare selfie sui binari spostandosi solo all'ultimo secondo al sopraggiungere del treno in corsa, ma qualcuno non ce la fa.

Prove di coraggio assurde, con molte vittime. La più preoccupante di tutte, quella che ha fatto scattare l'allarme in diversi paesi del mondo, è il cosiddetto "BlueWhale", il gioco della balena blu, una vera e propria istigazione al suicidio.

Consiste in 50 prove che gli adolescenti devono affrontare, dalle più banali all'automutilazione, fino al suicidio: "Saltare da un edificio alto, perdere la propria vita", è l'ultima regola.

Il gioco sarebbe stato inventato in Russia e ci sarebbero gruppi chiusi o segreti su Facebook con rituali da seguire, compreso cancellare le tracce quali foto o video di una 'prova', una volta eseguita. Il che rende più difficili fare indagini, mentre aumentano giovani e giovanissimi seguaci su scala mondiale, accomunati da uno stesso vuoto nella loro esistenza.