E' svolta nel giallo della morte di Pietro Sanna, il 24enne nuorese brutalmente accoltellato a Londra. Per l'omicidio, avvenuto nell'appartamento del giovane a Canning Town, Ravenscroft Close, nell'area est della capitale britannica, la sua coinquilina, una ragazza bengalese con cittadinanza inglese, ha confessato di averlo ucciso, dopo essere stata arrestata nella mattinata del 28 giugno, due giorni dopo l'omicidio.
La polizia ha classificato l'evento omicidiario come "brutale e feroce", e in queste ore la famiglia del giovane si trova a Londra per espletare gli adempimenti necessari al rientro della salma in Italia.
Giallo di Londra: Pietro Sanna forse ucciso per futili motivi
Nell'assenza di un quadro definitivo che fotografi la dinamica esatta dell'omicidio di Pietro Sanna a Londra, tra le ipotesi che sembrano assumere maggiore consistenza con il passare delle ore ci sono i futili motivi di un presunto contrasto tra coinquilini, o un possibile movente passionale. Le indagini proseguono a 360 gradi e l'utenza Facebook del giovane è stata chiusa per consentire agli inquirenti di proseguire nell'attività investigativa anche per quanto concerne i movimenti web di Pietro Sanna.
A trovare il corpo del giovane, in una pozza di sangue all'interno del suo appartamento in East London, è stato suo fratello, Giommaria. La prima pista battuta è stata quella di una rapina finita male. E proprio la coinquilina di Sanna, ora indagata per l'omicidio, ha lanciato per prima l'allarme con una telefonata al fratello della vittima, per poi allontanarsi facendo perdere temporaneamente le sue tracce. La confessione della donna è arrivata dopo alcune ore di interrogatorio. Sembrerebbero così confermati i sospetti della Metropolitan Police, a cui la bengalese avrebbe confermato di aver accoltellato il giovane di Nuoro nel corso di una lite.
Il giovane avrebbe dovuto fare ritorno in Sardegna il prossimo luglio, per una vacanza.
Arrivato a Londra circa due anni fa, aveva trovato impiego in un grande magazzino, dopo una prima occupazione precaria che gli era servita per entrare nel vivo della nuova esperienza all'estero. Nella capitale britannica anche il fratello maggiore, colui che ha fatto la triste scoperta del corpo senza vita di Pietro, morto nella città in cui sognava un futuro. La famiglia ha raggiunto Londra, per il riconoscimento della salma in attesa del trasferimento in Italia.