Legge di bilancio 2018 e penuria di risorse finanziarie: sono questi i punti all'ordine del giorno a cui il governo sta già lavorando, da tempo, in attesa di ulteriori comunicazioni da parte di Bruxelles. Il più grosso problema che l'esecutivo dovrà affrontare, nell'approntare la manovra finanziaria legata alla legge di bilancio, sarà quello delle poche risorse finanziarie disponibili da reperire per far ripartire gli investimenti, per procedere al taglio del cuneo fiscale e per aumentare ,ulteriormente, il fondo per la lotta alla povertà.
Al momento, servirebbero, all'incirca, dai 13 ai 15 miliardi di euro.
Ipotesi rottamazione bis delle cartelle esattoriali di Equitalia
Quattro o cinque miliardi di euro, se non addirittura 7, potrebbero arrivare dalla cosiddetta 'rottamazione bis' delle cartelle esattoriali di Equitalia, alla quale il governo sta già pensando e potrebbe renderla operativa, a breve, con un decreto ad hoc collegato alle misure fiscali della legge di stabilità che il parlamento dovrà discutere ed approvare entro la fine dell'anno in corso.
I contribuenti beneficiari
Ammontano a circa 400mila i contribuenti italiani che potrebbero beneficiare di questa nuova 'chanche' e che potrebbe essere a loro a nuovamente concessa per mettersi in regola con il fisco e pagare i debiti residui.Si tratterebbe di coloro i quali, pur cercando di aderire alla prima rottamazione, hanno commesso degli errori formali o amministrativi perdendo, di fatto, la possibilità di questa forma di conciliazione.
Infine, si aggiungerebbero anche tutti quelli che ,pur avendo ottenuto l'agevolazione, non hanno rispettato le regole tassative di pagamento delle rate e quindi, sono decaduti dai benefici che avevano acquisiti. Con la prima rottamazione, il fisco ha già incamerato 1,8miliardi di euro ed il gettito previsto, è destinato ancora ad aumentare di molto, secondo le stime dei tecnici del ministero dell'Economia.L'ipotesi, dunque, della riapertura dei termini per una rottamazione bis, diventa una strada da percorrere alquanto probabile se non , addirittura, obbligatoria. Il tutto, ovviamente, andrebbe a vantaggio dei nostri conti pubblici. Un altro punto allo studio dell'esecutivo e che potrebbe essere inserito nel Mef, è quello di estendere l'obbligo della fatturazione elettronica anche tra i privati. Ciò assicurerebbe, alle casse dello Stato, delle nuove entrate stimabili a 1,5-2 miliardi di euro.