Spunta l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle Equitalia per circa 400 mila contribuenti che non sono riusciti a beneficiare della ‘Definizione agevolata’ concessa per il 2017 ai debitori dell’ex agenzia di riscossione. La novità viene anticipata dal quotidiano economico ‘Sole 24 ore’ e riporta una delle ipotesi allo studio del Governo che potrebbero essere inserite nella prossima Legge di Bilancio 2018.

Cartelle Equitalia, ipotesi rottamazione bis per reperire fondi

Secondo quanto riportato dal quotidiano di Confindustria, i tecnici del Ministero delle Finanze avrebbero allo studio la possibilità di varare una rottamazione-bis in favore di tutti i contribuenti debitori del fisco che non sono rientrati in quella appena conclusa oppure che non hanno pagato la prima rata.

L’entità esatta della manovra da inserire nella Legge di Bilancio 2018 è ancora da definire, questo a causa della revisione delle stime conseguente al rialzo del Pil rispetto alle stime di aprile e, soprattutto, in attesa dell’approvazione da parte di Bruxelles della richiesta di una manovra correttiva dello 0,3 per cento del Pil, rispetto allo 0,8 inizialmente richiesto dalla Ue. Quello che è invece certo è che sarà necessario reperire fondi per le iniziative già ampiamente ‘annunciate’ dal Governo e dalle quali sarà difficile derogare in vista delle prossime elezioni politiche: rafforzamento del fondo per il contrasto alla povertà, correttivi sulle pensioni (vedi il confronto in corso con i sindacati sulla cosiddetta ‘Fase due’), taglio del cuneo fiscale per le assunzioni giovanili. Nel caso in cui il Governo non dovesse riuscire a reperire i fondi necessari per l’attuazione delle iniziative annunciate, sarebbe inevitabile, secondo i tecnici del Ministero, fare ricorso ad una rottamazione bis, anche alla luce del successo fatto riscontrare dalla prima edizione.

Gli incassi della prima rottamazione delle cartelle Equitalia

La rottamazione delle cartelle Equitalia conclusa lo scorso 31 luglio dovrebbe portare nelle casse dello Stato un extra-gettito di 1,5/2 miliardi di euro oltre ai 7,2 miliardi previsti inizialmente. Il successo riscontrato da questo tipo di operazione potrebbe spingere il Governo a varare una seconda ‘Definizione agevolata’ con le stesse caratteristiche della prima e che dovrebbe riguardare circa 400 mila contribuenti che non sono riusciti a sanare i propri debiti col Fisco (a causa di vizi formali o perché non rientravano nei termini), oppure non hanno provveduto a versare la prima rata della dilazione concessa, perdendo per questo i benefici previsti.

Se questa rimarrà un’ipotesi destinata a realizzarsi si potrà capire solo dopo la pubblicazione del Documento di Economia e Finanza (Def), atteso per la fine del mese, che sarà la base delle manovre che saranno inserite nella Legge di Bilancio 2018.