Il Vaso di Pandora sembra essersi scoperchiato per l'arma dei Carabinieri: dopo il caso delle studentesse americane stuprate a Firenze, emergono altri crimini da parte dei militari, sia nel campo lavorativo che privato.
Nei confronti di 37 carabinieri delle caserme di Aulla e Licciana Nardi (Massa Carrara) in Lunigiana, pesano gravi accuse di abusi, di maltrattamenti, di ingiurie e di assenteismo.
Nel privato
Uno di questi carabinieri indagati dalla Procura è stato incriminato per maltrattamenti e lesioni nei confronti della propria moglie. La donna è stata spesso percossa dal marito militare, soprattutto al volto, e in una occasione è stata addirittura scaraventata fuori dall'auto.
Intercettandolo sia nell'auto di servizio che al telefono, è emerso anche che la consorte è stata anche lasciata in mezzo alla strada dall'uomo al freddo e senza telefono cellulare, impossibilitata in tal modo a chiamare qualcuno per chiedere aiuto. Contro di lui sono state mosse accuse di lesioni e maltrattamenti.
Nel lavoro
I carabinieri avrebbero falsificato i verbali, concedendosi ore in caserma o a casa propria invece di pattugliare le zone assegnate secondo i turni. Con la complicità di alcuni colleghi, sarebbero stati coperti, senza che i superiori sapessero niente. L'accusa qui è di abuso d'ufficio.
Minacce agli immigrati
Purtroppo non si sono fermati qui: gli insulti, i propositi violenti, soprattutto le violenze effettivamente compiute nei confronti degli immigrati si sono protratte a lungo: minacce decisamente esplicite: "ti stacco la testa!", lesioni gravi soprattutto, un abuso a sfondo sessuale ai danni di un ragazzino e scariche elettriche anche prolungate sono state effettuate ai danni di immigrati.
Un uomo marocchino è stato brutalmente malmenato a più riprese affinché lasciasse un posto da parcheggiatore abusivo nei pressi di un supermercato, come ha poi fatto per evitare le sevizie. Un altro uomo marocchino è stato allontanato malamente dalla caserma dove si era recato per sporgere denuncia contro una perquisizione, sembra, immotivata e senza mandato.
Non sono mancati anche dispetti che sembrano più attuati da una gang di minorenni, come il bucare le ruote delle biciclette dei venditori ambulanti o bucare le gomme di auto prive di assicurazione al posto di una semplice multa.
La Procura ha definito questi atti a sfondo razziale e discriminatorio.