Il fenomeno delle migrazioni dai Paesi poveri o in guerra è un problema non di poco conto per i Paesi cosiddetti sviluppati. Gli immigrati non provengono solo dall'Africa ma anche dall'Asia, dove la fame spinge molte persone a cercare un futuro migliore altrove, anche se clandestinamente.

Israele stringe accordi con i Paesi africani

In Italia il fenomeno dell'immigrazione desta molta preoccupazione, sia per i residenti che per gli stessi migranti che nella stragrande maggioranza dei casi non avrà alcun futuro nel nostro Paese.

Difatti l'Italia sta attraversando, ormai da diversi anni, un periodo di crisi economica devastante che colpisce tutti, dalle grandi aziende ai piccoli artigiani. In questo contesto è difficile attuare piani di accoglienza che non creino attriti con la popolazione italiana già martoriata dalla crisi, proprio per questo motivo alcuni politici italiani sfruttano questa difficoltà per il proprio tornaconto elettorale senza realmente offrire una soluzione. Come scritto poc'anzi l'immigrazione crea delle difficoltà oggettive nei Paesi che accolgono, sia in termini di sicurezza che d'integrazione; alcuni Paesi tra cui Israele e l'australia hanno preso di petto la situazione e hanno trovato delle soluzioni probabilmente non diplomatiche ma senz'altro risolutrici.

Lo stato ebraico ad esempio ha stretto accordi con l'Uganda e il Ruanda e sta per imbarcare più o meno 40.000 immigrati irregolari per spedirli in queste due nazioni. La decisione è stata presa per un motivo preciso: con l'aumentare dell'immigrazione è aumentata la criminalità e così il premier Netanyahu, ha deciso di pagare questi Paesi africani qualche migliaio di Euro per ogni richiedente asilo pur di liberarsene. Nota bene: i richiedenti asilo in Israele non provengono da questi Paesi, quindi si può dire che Israele ha scelto le nazioni che hanno accettato la sua proposta.

L'esempio dell'Australia

L'Australia è un altro di quei Paesi molto duri nei confronti dell'immigrazione, anche con quella regolare a dire la verità (vedi le recenti riforme che limitano e diminuiscono i visti di permanenza).

I sudditi della Regina Elisabetta che si trovano nell'altro emisfero hanno trovato un metodo originale per combattere l'immigrazione clandestina: chi arriva irregolarmente nel territorio, o se ne torna a casa da solo o verrà accompagnato su un atollo tropicale, Nauru, a centinaia di chilometri dalle coste australiane. Nonostante l'atollo venga chiamato "prigione d'oro", in quanto si tratta di una bellissima isola con spiagge bianche e mare cristallino, è intervenuta l'ONU definendo la soluzione una violazione dei diritti umani.